Interrogato dal pm, Pegoraro ha risposto in latino

La procura di Busto Arsizio ha disposto l’arresto per Giuseppe Daniele Pegoraro, il 61enne che questa mattina, martedì 2 luglio, ha sparato al sindaco Laura Prati e al vicesindaco Costantino Iametti.
All’uomo, interrogato in procura, sono contestati i reati di tentato omicidio nei confronti di Prati e Iametti ma anche degli agenti a bordo della volante che lo inseguivano. A questo si aggiunge il reato di resistenza a pubblico ufficiale e il porto abusivo d’armi.
In procura l’uomo è parso estremamente lucido: Era molto tranquillo e nelle pause dall’interrogatorio si è soffermato con leggerezza a parlare anche di fatti personali.
Pegoraro ha tenuto a precisare che nessuno dei suoi ex colleghi era coinvolto nella vicenda e nessuno ne sapeva nulla: "di questa storia di stamattina nessuno sapeva niente. Io non ho avvisato nessuno, domenica sono stato a pranzo con la famiglia ma anche li non ho detto nulla. Anche gli altri colleghi, nessuno di loro ha mai avuto sentore di questa mia azione anche perché – ha spiegato al termine dell’interrogatorio ridendo – nessuno me lo avrebbe lasciato fare".
A conferma della sua apparenza molto lucida e, in qualche modo, del suo essere un uomo colto come già era stato descritto, c’è anche una frase in latino che Pegoraro ha ripetuto più volte durante l’interrogatorio "fiat justitia, ne cives ad arma ruant": sia fatta giustizia affinché i cittadini non ricorrano alle armi.