La mobilitazione su Facebook “salva” il cineforum delle Arti

L'appuntamento del giovedì sera non era a rischio, ma il cinema di via Don Minzoni aveva dimezzato l'edizione di primavera, sei film anzichè dieci. Ora il cinema-teatro risponde ai fedelissimi: "Altri due film, ma ognuno inviti anche altre persone"

Teatro delle Arti Gallarate

Una mobilitazione su Facebook dei più affezionati cinefili convince il Teatro delle Arti ad uno sforzo aggiuntivo per garantire il cineforum di primavera.

La petizione online era stata lanciata pochi giorni fa (tra gli altri anche da Giuseppe Blumetti, vicesindaco di Besnate e affezionato partecipante dello storico cineforum del giovedì in via Don Minzoni a Gallarate): poche righe, per dare sostegno ad un nuovo ciclo di film dopo il periodo Pasquale. Ora la risposta ufficiale del Centro Culturale che gestisce la sala: «La decisione di proporre l’ultimo cineforum di stagione con soli sei film, anziché i dieci normalmente programmati in passato, deriva dalla impossibilità di sostenerne le spese, che comprendono i costi di pellicola, il commento dal vivo oltre che di schede e la gestione della sala» spiegano i gestori dello storico Teatro gallaratese.

«Se le presenze fossero circa 350/400 per sera, come finora è sempre stato nel cineforum di autunno, si riuscirebbe, conservando un’iniziativa altamente culturale e molto positiva per la città. Con presenze dimezzate è però impossibile. Da facebook giunge una richiesta firmata da 135 “affezionati” spettatori perché si prolunghi il Cineartiforum con il commento del critico Angelo Croci. La direzione del Cinema delle Arti, dando fiducia ai richiedenti, purché invitino altre persone, accoglie la richiesta proponendo ancora con commento del prof. Croci un film questo giovedì 28 maggio: Leviathan di Andrei Zvjagincev. E spera di concludere con Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone il giovedì successivo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 25 Maggio 2015
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