Carattere e Wayns, la Openjobmetis si prende il derby
Varese limita l'impatto di Hodge ed Heslip, scappa nel secondo periodo e nel finale trova con il play i punti per respingere la rimonta di Cantù (79-66) . Peccato per un infortunio serio a Cavaliero
Con l’acqua alla gola, almeno guardando la classifica, e con il pronostico sfavorevole, la Openjobmetis si scuote nella prima partita del 2016 e va a prendersi il derby interno contro Cantù (79-66) con una prova di quelle che i tifosi vogliono vedere in partite come questa. Gioco, cioé, non necessariamente perfetto ma tanta grinta da gettare sul parquet a costo di farsi male: quello che purtroppo è accaduto a Cavaliero nel terzo periodo, un infortunio che complica ulteriormente la situazione nel reparto esterni di Moretti (un mese di stop, secondo una prima e sommaria prognosi) e che è la sola nota negativa di una serata altrimenti da applausi.
Varese ha capito quello che serviva per battere la rivale di sempre: Moretti aveva chiesto grande marcatura su Heslip, tiratore mortifero, e ha avuto ottime risposte da Cavaliero e Ferrero. E poi aveva predicato attenzione a Hodge, braccato da Varanauskas e attaccato da Wayns: il play titolare biancorosso ha così avuto la meglio sul celebrato rivale e, come contro Cremona, è stato l’uomo decisivo quando è arrivato il momento di portare a casa i due punti. Buona notizia dopo i tanti balbettii e gli infortuni di inizio stagione. E poi la Openjobmetis ha fatto la dura in area, laddove la coperta è più lunga: ben 51 rimbalzi totali, 22 in attacco, sono i numeri di un reparto dove il collante Kangur ha fatto la voce grossa, permettendo di reggere il confronto con il talento di Johnson e la stazza degli altri lunghi a disposizione di Bazarevich.
Una volta sistemata la retroguardia, Varese ha potuto esprimersi bene anche in attacco, specie nella prima metà di gara quando in molte occasioni i biancorossi hanno cercato il passaggio in più, con pazienza e bravura, per arrivare a un cesto facile. Lì, nel secondo periodo, si è aperto il break poi difeso con i denti fino all’ultimo, anche quando la fluidità è andata a farsi benedire e Varese ha avuto bisogno di sudarsi ogni singolo punticino per evitare una (quasi) beffa come avvenne con Cremona. Però, nel momento chiave, Wayns ha trovato le giocate del risveglio, la Vitansella si è affidata incredibilmente a un Hasbrouck da zero punti totali, e così i 2′ finali sono stati quelli del sollievo e del trionfo. Con la tripla di Kangur a fil di sirena a dare il +13 e suggellare definitivamente un derby che Varese ha giocato “fino alla fine”, quello che si chiedeva alla vigilia.
COLPO D’OCCHIO – I disguidi sulle prevendite, i divieti ai tifosi ospiti e un mezzo blocco del traffico intorno al palazzetto non hanno scoraggiato il pubblico di Varese che, nonostante tutto ciò e una classifica balbettante, riempiono Masnago nella speranza – rivelatasi poi fondata – di togliersi almeno una grande soddisfazione contro i rivali di sempre.
PALLA A DUE – Quintetto delle ultime settimane per Moretti che sceglie Kangur in posto 4 invece di Faye e mette Cavaliero a fare da stopper su Heslip. Bazarevich invece dà a Tessitori il ruolo di pivot titolare e ad Abbass il mandato di attaccare dall’ala piccola.
LA PARTITA – Il tempo di prendere uno spavento (4-10, palla in mano a Cantù), poi Varese inizia a trovare i canestri che raddrizzano subito il punteggio ed evitano che il break ospite si consolidi. Kuksiks è il primo ad accendersi, e così al 10′ la parità è quasi perfetta: 20-21.
La Openjobmetis, che ha un pizzico d’inerzia a favore, ne approfitta con il sorpasso immediato e l’allungo nel secondo quarto: Wayns sfrutta i problemi di Hodge (terzo fallo con un tecnico sacrosanto), Kuksiks spara quelle che saranno le ultime cartucce buone e il vantaggio si fa solido. Solo un minibreak prima dell’intervallo tiene gli ospiti a -11, 45-34, ma le sensazioni sono buone.
Dopo il rientro in campo però, Varese paga a caro prezzo un tuffo coraggioso di Cavaliero: per recuperare una palla in collaborazione con Kangur, il capitano resta a terra con una spalla lussata. Moretti resta con i soli Wayns, Varanauskas e Ferrero nel reparto esterni, però quest’ultimo si erge a eroe con 9 punti nel periodo. I due compagni aggiungono una tripla a testa, entrambe pazzesche, e alla mezz’ora è 64-52.
IL FINALE – La paura di vincere, la mancanza di un realizzatore puro cui affidarsi, le difficoltà di un Davies fuori partita però, permettono alla Vitasnella di imbastire una rimonta che arriva fino a -4 nel cuore dell’ultimo periodo, con Varese che segna solo 4 punti in quasi 7′. Ma è ancora Wayns, comunque leader di questa squadra un po’ incasinata, a riaccendere il fuoco: tripla e fuga in contropiede per il nuovo +9. Cantù è sorpresa e ferita, gli assalti di Johnson si fermano sul ferro, quelli di Hasbrouck sono musica per i lunghi biancorossi che fanno muro in area, e così il pubblico non si fa sfuggire l’occasione di cantare a squarciagola il “cata sü” di ordinanza. Per un dolce inizio di 2016, in attesa che dal mercato arrivi l’ultimo giocatore di quest’anno: con Cavaliero ko, la necessità ora è impellente.
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