Uil in crescita, Massafra punta sui giovani
Al Palace Hotel è intervenuto il segretario confederale della Uil Giampaolo Bombardieri. «Se vogliamo includere i giovani occorre innovare nel linguaggio, quindi basta con il sindacalese»
È tempo di bilanci per la Uil di Varese che riunita al Palace Hotel di Varese ha dato vita a un bel confronto sui temi della rappresentanza e delle sfide per il futuro con il segretario confederale nazionale Giampaolo Bombardieri.
Il segretario provinciale Antonio Massafra ha fatto il punto generale sull’organizzazione varesina supportato da numeri incoraggianti a testimonianza del lavoro fatto nelle 5 sedi territoriali, rinnovate in questi ultimi anni, e nelle 15 “permanenze” nell’intera provincia. «Siamo in crescita – ha detto Massafra – grazie agli investimenti fatti soprattutto sui giovani in tutti i settori. La sfida del futuro per noi è non avere più un sindacato che guarda alla sopravvivenza dei propri dirigenti sindacali ma noi dobbiamo costruire un modello di sindacato che risponda alle esigenze dei cittadini e in grado di dialogare efficacemente nei luoghi di lavoro e della società civile».
I NUMERI
Gabriele Dellutri, segretario organizzativo provinciale, mostra con soddisfazione il report sull’attività dei servizi. «Il patronato Ital alla fine del 2016 – ha spiegato Dellutri – ha raggiunto un punteggio di 5480,05 con un incremento del 4,82%. Il Caf ha elaborato oltre 9.000 modelli 730 con un margine operativo lordo di 9.855 euro, l’ufficio vertenze ha preso contatto, risolto vertenze e pratiche con 417 utenti con ricavo di oltre 60mila euro. Il nostro ufficio Adoc per la difesa dei consumatori è il primo per numero di iscritti in Lombardia, mentre l’ufficio frontalieri, presente in 6 comuni di frontiera, ha assistito più di 300 lavoratori».
BASTA CON IL SINDACALESE
Giampaolo Bombardieri ha ribadito più volte nel suo discorso ai tanti delegati presenti che occorre rinnovare a partire dal linguaggio. «Varese in questa conferenza di organizzazione ha dimostrato di aver iniziato il cambiamento – ha detto il segretario confederale -. C’è il tentativo reale di innovare nel linguaggio, eliminare il sindacalese, e quindi nel rapporto con i lavoratori e con le persone più in generale, soprattutto quelle che oggi non ci sono: giovani e associazioni. Questo è un passaggio importante perché il sindacato non si rivolge più solo ai lavoratori ma a tutti i cittadini in quanto portatori di diritti».
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