ALSat#1, il satellite che andrà nello spazio grazie al crowdfunding
L’Associazione per la Divulgazione Astronomica e Astronautica (ADAA) ha dato vita al progetto ALSat#1 che prevede la costruzione di un nanosatellite che sarà lanciato in orbita presumibilmente nel 2019
Questa storia parte da Somma Lombardo ma arriverà nientepopodimeno che nello spazio. Sì, avete capito bene.
Siamo nel 2017. Un gruppo di astrofili e professionisti facenti parte dell’Associazione per la Divulgazione Astronomica e Astronautica (ADAA), su proposta dell’Ing. Alessandro Barazzetti, oggi a capo del team, dà vita al progetto ALSat#1, dal nome nome dell’astronauta Al Worden, pilota della missione Apollo 15. Il progetto prevede la costruzione di un nanosatellite di forma cubica, detto CubeSat, che volerà nello spazio presumibilmente nel 2019 e interesserà scuole e università.
Scopo principale della missione ALSat#1, infatti, sarà quello di coinvolgere università e istituti scolastici in un grande concorso che richiede la comunicazione diretta degli studenti con il satellite in transito sopra l’istituto o direttamente presso la sede dell’Associazione. Da punto di vista scientifico, l’esperimento riguarderà il test di tolleranza alle radiazioni di una nuova tipologia di microchip.
«La tecnologia digitale è quella che ci ha permesso di ideare questa missione», spiega Luigi Pizzimenti, Presidente dell’Associazione. «Senza il digitale non avremmo nessuna possibilità», conclude. Grazie a internet, in particolare, l’Associazione ha avviato una campagna di crowdfunding online attraverso cui è stato possibile raccogliere i fondi necessari per testare il satellite lanciandolo nella stratosfera.
Durante il raggiungimento del 40 mila metri di quota sono state effettuate le prime valutazioni sul funzionamento dei sitemi di bordo del satellite. I dati raccolti permetteranno di preparare al meglio il lancio di ALSat#1 nello spazio.
Il crowdfunding online si è concluso nel dicembre 2017 ma potrete seguire tutti gli sviluppi inerenti ad ALSat#1 sul sito dedicato appositamente al progetto che vede come partner le aziende del comparto spaziale e le università, in particolare il Politecnico di Milano e la SUPSI di Manno, in Svizzera.
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