Ecco perché la provincia di Como è in “arancione rafforzato” e a che punto è il Varesotto
La decisione arriva dopo aver osservato una crescita dei nuovi casi, che ha portato l’incidenza media del territorio di ATS Insubria ad aumentare con una differenza tra le province di Varese e Como

Sulla base delle raccomandazioni della commissione indicatori COVID-19 di Regione Lombardia e sentito il Ministero della Salute, ieri, 1 marzo, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato l’ordinanza regionale che stabilisce la fascia arancione ‘rafforzata’ per tutti i comuni della provincia di Como.
La decisione arriva dopo aver osservato una crescita dei nuovi casi, che ha portato l’incidenza media del territorio di ATS Insubria ad aumentare con una differenza tra le province di Varese e Como (le due realtà territoriali che ricadono sotto la sua giurisdizione).
Come noto in questa nuova fase si è deciso di imporre misure più restrittive di carattere territoriale quando i dati relativi ai positivi sui sette giorni superano la soglia limite di 250 ogni 100mila abitanti. La provincia di Como, secondo i dati rilevati di Ats Insubria, si attesta a 282 casi ogni 100mila abitanti nei sette giorni.
Alla semplice osservazione del dato numerico si aggiunge poi la realtà dei fatti all’interno del sistema ospedaliero. Lunedì l’Asst Lariana ha diffuso una nota per spiegare la situazione all’interno dei reparti: «Il territorio lariano – ha spiegato l’azienda in una nota – è caratterizzato da una estrema instabilità epidemiologica e i Pronto Soccorso di San Fermo e di Cantù registrano una pressione critica di pazienti Covid».
La situazione nella provincia di Varese
Se i comaschi dovranno dunque fare i conti con le nuove restrizioni della fasce arancione “rafforzata”, dove ad esempio anche le scuole sono chiuse, la provincia di Varese non è molto distante dalla soglia di guardia. Al momento, infatti, il Varesotto si attesta su un valore pari a 213 positivi ogni 100mila abitanti nei sette giorni, con numeri in crescita da più di dieci giorni. Per il momento, comunque, l’unico comune che dovrà sottostare alla fascia arancione rafforzata è Viggiù a partire dal 4 e fino all’11 marzo.
Ats Insubria, intanto, ribadisce che che l’andamento epidemiologico è costantemente monitorato, con osservazione puntuale riferita ai singoli comuni e agli ambiti distrettuali.
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