“Mi sono ustionato!” Ma quanto nei sai sulle ustioni?

L’ustione è proprio questo, una lesione della pelle, o del cuoio capelluto, o della lingua, causata da una fonte di calore

scottatura

Che cosa è un’ustione?

Sarà capitato almeno una volta ad ognuno di noi di entrare in contatto troppo diretto con una fonte di calore a temperatura piuttosto elevata: dell’acqua bollente, ad esempio, o la superficie di un ferro da stiro o, ancora, il fondo di una pentola. L’ustione è proprio questo, una lesione della pelle, o del cuoio capelluto, o della lingua, causata da una fonte di calore.

Parliamo di ustione in senso stretto, quando la fonte di calore è secca, com’è appunto il caso del ferro da stiro. Quando invece abbiamo a che fare con del vapore e dell’acqua bollente, parliamo di scottatura. C’è anche un terzo caso: l’ustione da freddo, che si verifica quando entriamo in contatto diretto con del ghiaccio.

Scopriamo tutto quello che si deve sapere sull’ustione, cos’è e come curarla.

Che sintomi dà un’ustione?

In queste tre possibilità la sostanza non cambia. O meglio, i sintomi non cambiano. Nella maggior parte dei casi sulla superficie interessata da ustione si sviluppa gonfiore, si manifestano delle vescicole, la pella si arrossa o perde il suo strato più superficiale o, ancora, si presenta bianca o al contrario carbonizzata. A seconda del grado di ustione, ci possono essere danni anche ai muscoli e alle ossa, come vedremo.

Il grado di una ustione viene stabilito, poi, facendo attenzione al tipo di danno che la pelle ha subito e in base anche allo strato di pelle interessato. Diciamo subito che gli strati della pelle sono tre: il più esterno prende il nome di epidermide, quello di mezzo si chiama derma, e al suo interno ci sono le terminazioni nervose, i capillari, le ghiandole sudoripare e i follicoli piliferi. Il terzo strato, quello più profondo, si chiama strato sottocutaneo.

Come riconoscere il grado di un’ustione?

L’ustione di primo grado è più superficiale e interessa solo l’epidermide, solitamente si manifesta con arrossamento, la pelle è un po’ gonfia e può dare un po’ di dolore al tatto. L’ustione di secondo grado interessa anche il derma, la pelle è rossa, presenta macchie e possono manifestarsi delle bolle.

Nei casi di ustione di terzo grado il danno del calore interessa anche il terzo strato, quello sottocutaneo. In questa eventualità la bruciatura tende a consumare la pelle, e quando la pelle è risparmiata dal calore si presenta bianca e secca, e non ci sono le piccole vesciche.

L’ustione di quarto grado è più complessa, perché il calore ha distrutto i tre strati della pelle. Nel quinto grado la situazione peggiora notevolmente, perché il calore ha non solo consumato i tre strati della pelle ma purtroppo ha raggiunto i muscoli, i tendini e le ossa. Il sesto grado vede la carbonizzazione delle zone interessate.

Cosa fare subito in caso di ustione?

Quando la pelle è esposta ad una fonte di calore e ci si rende conto, anche per via del dolore, che iniziano ad esserci dei danni, la prima azione da compiere è raffreddare la zona in questione, indipendentemente dalla gravità. L’obiettivo principale, in questa primissima fase, è bloccare l’estensione della lesione.

Il modo più rapido per raffreddare la zona interessata è metterla sotto l’acqua corrente fredda, per cinque minuti almeno. Una seconda possibilità è data da un impacco freddo, che può essere realizzato con un panno, necessariamente pulito, che sia stato imbevuto d’acqua. Quando si hanno ustioni di primo grado, di solito un panno umido è sufficiente, e ci si può rivolgere al medico per le cure del caso.

Se i danni visibili sono di secondo o terzo grado, è fondamentale andare immediatamente al Pronto Soccorso più vicino o, se necessario, chiamare un’ambulanza. Ad eccezione dell’acqua fredda, sulla zona ustionata non va mai applicata alcuna crema, né unguento, né olio. Anche se dovessero rimanere porzioni di abiti, la loro rimozione deve essere svolta esclusivamente dal medico.

Quanto dura il dolore di una bruciatura?

Non possiamo stabilire una volta per tutte la durata dei sintomi dolorosi di una bruciatura. Molto dipende dal grado dell’ustione e dalla tempestività con cui interveniamo.

Quando la scottatura è di primo grado, i sintomi tendono a scomparire nel giro di pochi giorni. Dal secondo grado in poi, è più verosimile che siano necessarie settimane affinché sia i dolori spariscano, sia le condizioni della zona ustionata siano rientrate, soprattutto grazie ai benefici della cura.

Come si curano le ustioni?

Le ustioni possono determinare, sul breve e medio periodo, danni importanti: innanzitutto cicatrici o problemi che possono interessare le ossa e le articolazioni. Un intervento tempestivo e misurato in base al tipo di danno è quindi fondamentale.

Le ustioni di primo grado sono le meno complesse da gestire, perché spesso si risolvono spontaneamente, e comunque sempre dopo avere applicato degli impacchi freddi, ma non ghiacciati, o dell’acqua corrente fresca. Dobbiamo in ogni caso disinfettare l’area ustionata, grazie ad una garza sterile, e poi applicare della pomata antibiotica, oppure antisettica. Per evitare infezioni.

Per tutti gli altri gradi di ustione, specie quando la causa dell’ustione è chimica o elettrica, dobbiamo sempre chiamare il medico o raggiungere il Pronto Soccorso più vicino, nel quale il personale svolgerà la cura più adeguata al caso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Febbraio 2023
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