Spumanti franciacorta: un vanto italiano di fama globale

I vini spumanti Franciacorta hanno reso celebri le campagne bresciane in tutto il mondo e hanno contribuito a diffondere il pregio Made In Italy in tutto il mondo

uva Franciacorta

I vini spumanti Franciacorta rappresentano un’eccellenza italiana riconosciuta a livello internazionale. Questi spumanti sono noti per essere pregiati e raffinati, soprattutto perché sono prodotti con il metodo classico, simile a quello dello Champagne francese.

I vini spumanti Franciacorta hanno reso celebri le campagne bresciane in tutto il mondo e hanno contribuito a diffondere il pregio Made In Italy in tutto il mondo. In questo articolo ne scopriremo le peculiarità, i principali vitigni utilizzati e le zone di produzione e, infine, impareremo a classificarli, apprezzarli e abbinarli al meglio.

Principali vitigni e zone di produzione

La zona di produzione del Franciacorta si estende nella provincia di Brescia, tra le sponde del Lago d’Iseo, il fiume Oglio e le Alpi Retiche. Questa zona collinare, con terreni di tipo morenico caratterizzati da sabbia, limo e minerali, offre le condizioni ideali per la coltivazione della vite.

Il Franciacorta è uno spumante metodo classico prodotto in Lombardia, nella regione omonima. I vitigni principali utilizzati nella produzione del Franciacorta sono il Chardonnay e il Pinot Nero, con una percentuale massima del 50% di Pinot Bianco, vitigni che conferiscono al Franciacorta la sua eleganza e complessità.

La storia della viticoltura

La viticoltura nella regione di Franciacorta ha origini antiche, con testimonianze che risalgono all’epoca romana. Durante il Medioevo essa si sviluppò in modo più approfondito grazie alla presenza di numerosi monasteri nella zona. Fu in questo periodo che il nome “Franciacorta” nacque dalle “curtes monastiche”, realtà che godevano anche del privilegio di poter scambiare merci senza pagare dazi.

Durante il XVI secolo furono prodotti i primi vini frizzanti nella regione, seguendo lo stesso metodo di produzione dello Champagne. Tuttavia solo nel corso del XX secolo il Franciacorta diventò uno spumante di grande successo, grazie all’imprenditore Guido Berlucchi e all’enologo Franco Ziliani.

I due, infatti, produssero il primo spumante Franciacorta nel 1961 e, da allora, tantissimi altri produttori decisero di investire in questa tipologia di vino. La grande attenzione di degustatori e imprenditori verso il Franciacorta, in pratica, rese possibile posizionarlo sul mercato come un vero e proprio concorrente mondiale dello Champagne.

La classificazione del Franciacorta

Il Franciacorta viene classificato in base al suo contenuto di zucchero residuo e si distingue in Brut, Extra-brut o Pas Dosé. Il disciplinare ministeriale, inoltre, ammette altre diciture aggiuntive come Rosé e Satèn. Il primo è ottenuto da uve Pinot Nero mentre il Franciacorta Satèn è prodotto con uve bianche ed è caratterizzato da una pressione inferiore che conferisce maggiore morbidezza e cremosità. Sono noti anche il Franciacorta Millesimato, che affina per 30 mesi, e il Franciacorta Riserva, considerato il più pregiato perché affina per almeno 60 mesi.

Gli abbinamenti consigliati

Grazie alla sua varietà di classificazioni e al pregio delle bottiglie in commercio, il Franciacorta offre un’esperienza di degustazione straordinaria, soprattutto per gli amanti dello spumante.

I Franciacorta Brut o Pas Dosé, essendo spumanti secchi, sono perfetti per essere serviti durante un aperitivo o in abbinamento a crostacei e frutti di mare, come le ostriche. I Franciacorta Satèn, Riserva e Rosé, invece, si sposano bene anche con piatti più complessi, come secondi di pesce e carni bianche. L’importante è che siano serviti a basse temperature e, soprattutto, nel Rastal, il calice ufficiale del consorzio Franciacorta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Agosto 2023
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