“È arrivato il momento di condividere”
Per la festa dell'Epifania, alla chiesa di Biumo Inferiore è stata celebrata la Messa degli stranieri
Una funzione dimessa, senza tamburi o costumi sgargianti, è stata quella celebrata presso la chiesa parrocchiale di Biumo Inferiore. Ha officiato la santa messa Monsignore Marco Ferrario e la festa dell’Epifania, che ha concluso l’anno giubilare, ha posto al centro del suo messaggio l’attenzione verso gli stranieri residenti in questa città, verso le differenti culture, l’accoglienza e la crescita di tutti insieme. E una partecipazione numerosa ha sottoscritto lo spirito di quella che è anche la giornata mondiale dei ragazzi missionari. Presenti le comunità straniere cattoliche, che hanno caratterizzato, con i loro doni portati all’altare, fra cui un significativo mappamondo, e con le loro letture in lingua originale la messa interetnica celebrata questa sera. La necessità del dialogo fra le culture per una civiltà di pace nell’accettazione reciproca è il messaggio del Papa ripetuto nelle parole del Vescovo Ferrario e di don Giancarlo, incaricato in questa diocesi per aiutare i migranti . "Il senso di appartenenza non deve trasformarsi in chiusura – ha spiegato quest’ultimo – e fondamentale diventa il dialogo fra le culture diverse, affinché si compia il cammino tutti insieme e visto che in Italia non si può parlare più di emergenza, è arrivato il momento di condividere e lavorare insieme". "Occorre guardare le realtà dei popoli migranti con gli occhi giusti – ha detto monsignor Ferrario – queste genti arrivano nel nostro paese per soddisfare i loro bisogni primari e noi dobbiamo guardarli con cuore aperto. E la luce, di cui si è detto nelle letture, fa della festa dell’Epifania una festa di luce, che il signore rivolge a tutti i raggruppamenti umani". Ciascuna comunità ha lasciato il suo segno. E così che si sono susseguite le letture in arabo, inglese, spagnolo e canti, come il Venite, fedeli, interpretate da tutti in tre lingue differenti. Prima delle parole del vescovo c’è stato lo spazio per una eccezione. Due testimonianze e due storie di migrazioni sono state quelle che Ghea, una dodicenne di origine albanese e Sonia, italo-venezuelana hanno voluto condividere con i fedeli. |
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