Minoranza a muso duro contro la giunta Giarola

La minoranza di centro-sinistra critica la Giunta Giarola sul caso degli accertamenti dei tributi municipali, che ha suscitato un tormentone

Minoranza a muso duro contro l’amministrazione di Gian Luca Giarola, da quando è scoppiato il caso degli accertamenti, dal ’93 ad oggi, delle tasse comunali. 

"Ci siamo accorti che la cosa ha creato scompiglio tra la gente", dicono in casa "Comunità e rinnovamento", la compagine di centro-sinistra che fino a due anni fa amministrava il comune. I tremila e cinquecento avvisi di pagamento piovuti nelle case dei contribuenti, con richieste in taluni casi anche di cifre piuttosto elevate, ha suscitato un generale malcontento. Gli interessati hanno fatto la coda agli uffici municipali, ma si sono rivolti anche alla minoranza che ha organizzato un servizio di consulenza presso le sedi delle ACLI di Jerago e di Orago.

 "Ci siamo trovati di fronte ad una marea di casi diversi, perché gli accertamenti sul pregresso non hanno tenuto conto del mutare delle situazioni, delle delibere, dei condoni, dei valori storici accertati dalle amministrazioni precedenti. – dicono gli esponenti della minoranza – Ne è uscito un lavoro -accusano- che ha vessato il più possibile ed in maniera confusa la cittadinanza". 

Il contenzioso ha interessato soprattutto la TARSU, la tassa sui rifiuti solidi urbani, a causa dell’interpretazione della legge, spiega il gruppo di opposizione. Si tratta, ricordano, di una delibera comunale del ’97, che stabilisce la non tassabilità delle cantine, delle scale e degli altri locali non abitati. "Questa amministrazione considera illegittimo il regolamento sulla tassabilità dei rifiuti, perché non sottopone ad imposta alcune superfici. La delibera è andata al Coreco ed al Ministero delle Finanze, ed è stata approvata. Non può essere annullata, se non passa in consiglio comunale, cosa che finora non è avvenuta", precisano.

 Tutto il tormentone che ha investito il paese è stato generato da un motivo ben preciso, a parere della minoranza, che punta il dito sul metodo adottato dalla Giunta Giarola per condurre l’operazione. "Non siamo assolutamente d’accordo sull’aver aggiudicato l’appalto ad una società esterna e sull’aver a questa riconosciuto una percentuale sugli accertamenti andati a buon fine – è la critica del capogruppo Eliseo Valenti- Un metodo che ha avallato un sistema perverso che avrebbe portato, come è accaduto, ad una spirale malversatoria. Sarebbe stato più equo e corretto pagare dei professionisti, che avrebbero sicuramente lavorato in maniera più scrupolosa, senza creare tanti disagi alla popolazione." A giudizio di Valenti bisognava informare la popolazione sull’operazione imposta dalla legge, soprattutto "coinvolgerla ed assicurare che quanto ricavato in più sarebbe andato, ad esempio, all’alleggerimento della pressione fiscale". C’è anche da considerare, spiega la minoranza, che chi ha pagato ingiustamente, può ricorrere anche dopo il pagamento, il che comporterebbe danni alle casse municipali. "Porteremo il problema nell’aula consiliare -assicura la minoranza- e stiamo valutando l’opportunità di convocare, sulla questione, un’assemblea pubblica." 

Non è dunque ancora finita la pioggia di critiche sull’amministrazione Giarola, oltretutto anche Forza Italia, che sostiene la maggioranza, è intervenuta sul caso ed ha diffuso un manifesto che condanna l’operato di chi governa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Gennaio 2001
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