Tassa sui rifiuti: è solo un acconto

Stanno arrivando nelle case dei cittadini le cartelle esattoriali per i rifiuti. I rappresentanti dell'Ulivo fanno qualche precisazione

Riceviamo e pubblichiamo

Tariffa a quantità dei rifiuti: si comincia a pagare

TUTTI I CASSANESI DEVONO SAPERE CHE…………………

Sono giunte in questi giorni nelle case di tutti i Cassanesi le fatture relative all’acconto della nuova tariffa "a quantità" dei rifiuti entrata in vigore un anno fa.

A prima vista può sembrare una buona notizia, nel senso che l’importo che oggi ci viene chiesto di pagare non per tutti è superiore a quello che abbiamo pagato per la vecchia Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani, che a Cassano è apparentemente morta nel 1999.

Purtroppo le cose non stanno così: tutti i cittadini devono sapere, infatti, che con la fattura appena ricevuta essi pagano solo un acconto di quello che si dovrà pagare per l’intero anno 2000.

Più precisamente, in questa fattura è compresa solo :

  • Metà della parte fissa della tariffa (quella relativa al 1° semestre 2000), calcolata sulla base dei costi presunti che l’Azienda Speciale Servizi Comunali ha sostenuto nel 2000 per garantire il servizio di igiene urbana
  • La parte variabile della tariffa calcolata con il "metodo presuntivo" (applicata solo al 1° semestre 2000), anche questa basata sugli stessi costi presunti utilizzati per la parte fissa della tariffa
  • Metà del contributo alla Provincia, che è pari al 4,5% dell’ammontare totale dell’importo della fattura (si tratta di una specie di tassa provinciale che già pagavamo con la vecchia TARSU)

Tutto il resto, e cioè:

  • L’altra metà della parte fissa della tariffa
  • Tutti i sacchi viola consumati nel 2° semestre 2000 (il numero minimo assegnatoci dall’ ASSC, sommato a quelli che eventualmente siamo andati a ritirare utilizzando il famoso "tesserino magnetico verde")
  • I rifiuti ingombranti che eventualmente abbiamo portato all’ecocentro e che lì ci sono stati pesati, sempre attraverso il "tesserino magnetico verde"
  • L’altra metà della tassa provinciale

ci verrà addebitato nella fattura a saldo che verrà recapitata nelle nostre case verso il prossimo mese di marzo; con la differenza che la fattura di marzo conterrà il conguaglio della tariffa che allora verrà calcolata, non più sulla base dei costi presunti del servizio di igiene urbana, ma sulla base di quelli reali ( che si conosceranno probabilmente nel mese di febbraio 2001).

Insomma, oggi paghiamo solo una parte, la metà circa, della nuova tariffa sui rifiuti del 2000.

Tra un paio di mesi, invece, tutti i cassanesi potranno constatare quello che purtroppo avevamo già denunciato lo scorso anno: quasi tutte le famiglie si troveranno a pagare molto di più di quanto pagato per il 1999 con la vecchia TARSU.

Quel che è peggio, è che ciò riguarderà anche le famiglie meno numerose, quelle che, a rigor di logica, avrebbero dovuto trarre dei benefici dall’introduzione della nuova tariffa a quantità.

Una domanda sorge spontanea nella testa del comune cittadino: ma com’è possibile che una tariffa a quantità vada a colpire in maniera così pesante cosi tante famiglie cassanesi?

La risposta è molto semplice: questo succede perché l’Amministrazione Comunale ha voluto applicare la nuova tariffa in un modo (che non è quello previsto dal Decreto Ronchi) che solo in minima parte tiene conto della reale produzione di rifiuti da parte delle famiglie e delle attività commerciali ed artigianali.

Abbiamo calcolato che per ogni

Per questo noi parliamo di "morte apparente" della vecchia TARSU: perché ancora oggi il modo di pagare il servizio di igiene urbana a Cassano è iniquo ed ingiusto, con l’aggravante di tasse (l’Iva) che sulla TARSU non erano dovute.

Se l’Amministrazione leghista avesse accolto la nostra proposta di far pagare tutta la parte variabile della tariffa solo attraverso il calcolo dei sacchi viola effettivamente utilizzati dalle famiglie e dalle utenze non domestiche, oggi ci troveremmo di fronte ad una tariffa più facile da capire, più equa nella sua definizione, più coerente con lo spirito del decreto Ronchi: chi più produce, più paga.

Ed invece, dobbiamo constatare che i più fieri avversari di una vera tariffa a quantità dei rifiuti sono proprio coloro che a parole dicono di volerne anticipare l’introduzione: il Sindaco Uslenghi e la maggioranza della Lega Nord.

 

Ma di tutto ciò avremo modo di parlare ancora in Consiglio Comunale tra qualche settimana, quando bisognerà approvare la tariffa dei rifiuti per il 2001.

Ma per favore, nel frattempo almeno la smettano di chiamarla "tariffa a quantità": la chiamino col suo vero nome: nuova TARSU.

Per il Gruppo Consiliare de l’Ulivo
Francesco De Palo

100.000 lire di tariffa pagata, al massimo solo 35.000 lire dipendono dai rifiuti prodotti. Le restanti 65.000 lire attengono ad altri fattori, che nulla hanno a che vedere con la quantità di spazzatura prodotta dai Cassanesi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2001
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