“Cinque anni per una variante parziale di Prg sono troppi”

Lettera aperta del Pdci

Riceviamo e pubblichiamo

Spett.le Direttore di Varesenews

Il recente articolo relativo alla Variante Parziale del P.R.G. del Comune di Cassano Magnago, a firma dell’Assessore all’Urbanistica o del Sindaco (o forse di entrambi), apparso sul Vostro quotidiano, impone alcune riflessioni.

Non ripercorriamo "punto per punto" l’articolo citato poiché riteniamo si commenti da solo e rafforzi, così come scritto, l’opinione da noi espressa circa la motivazione addotta dalla Lega a giustificazione del SECONDO ritiro della Variante Parziale del P.R.G. dall’Ordine del giorno del Consiglio comunale.

PRECISIAMO

1. La Lega Lombarda si è sempre proposta come un partito efficiente ed efficace. L’articolo menzionato propone, ancora una volta, "tale immagine" evidenziando la presenza in Giunta di un Ingegnere, un Architetto, un Commercialista ed un ex Insegnante ai quali noi ci permettiamo di aggiungere un Geometra (Assessore all’Ecologia) ed un Ragioniere (Sindaco), forse dimenticati. Queste presenze non sono, di per sé o per il titolo che possiedono, sinonimo d’efficientismo e l’efficientismo non è necessariamente, a sua volta, sinonimo di buon governo. La prova? La Variante al P.R.G. è da 5 anni in fase di studio, elaborazione e stesura; è stata più volte presentata all’Amministrazione comunale e più volte è stata modificata. CINQUE ANNI DI GESTAZIONE SONO TROPPI PER SOSTENERE EFFICIENTISMO E COMPETENZA SOPRATTUTTO SE POSTI IN RELAZIONE AL FATTO CHE TRATTASI D’UNA VARIANTE PARZIALE AL P.R.G.

Vi è da rilevare inoltre che la "squadra", descritta nell’articolo menzionato, è stata interamente designata dal "Ragioniere" (il Sindaco) e non, quindi, eletta dalla cittadinanza cassanese che, per fortuna, vota i candidati scegliendoli dalle liste elettorali e non dagli albi professionali delle diverse categorie professionali indicate.

Poco importa se un Assessore o un Sindaco è Ingegnere, Architetto, Geometra, Insegnante, Dottore, Imbianchino, Macellaio, Muratore, Disoccupato, Studente, ecc… (soprattutto in questo momento dove "qualcuno" spera di raggiungere il potere presentandosi come "presidente operaio"); quello che importa è che sappia fare gli interessi dei cittadini (possibilmente tutti); sappia dividere il momento della propaganda da quello dei fatti; sappia distinguere una piscina da uno stagno; sappia stare con i piedi per terra senza continuamente pensare alle stelle, alle galassie o ai buchi neri.

2. Non si comprende lo stupore manifestato nei confronti del fatto che il nostro rappresentante abbia espresso in sole "quattro righe" il giudizio alla Variante Parziale. Dalla maggioranza leghista, in cinque anni, abbiamo sentito pronunciare per ben due volte "RITIRIAMO LA VARIANTE". Spetta alle minoranze illustrare le varianti al P.R.G. della maggioranza?

3. Con riferimento al Vigente P.R.G. vi è da chiarire: alla Lega piace o no? Leggendo l’articolo sembrerebbe di NO; leggendo la Relazione alla Variante Parziale (nella quale si citano numerosi aspetti positivi) sembrerebbe di SI. Dimenticavamo (scusate) di assicurare che il redattore della Variante non è un politico ma un Tecnico al pari dell’Assessore e che, poiché tale, è legittimato ad esprimere opinioni personali e professionali che i "comuni, mortali, ecc… consiglieri comunali" non sono in grado di comprendere ed apprezzare così come sembra voler dire l’estensore dell’articolo citato.

Questo "nuovo profeta" ci aiuti a comprendere.

Se la seconda volta la Variante è stata ritirata perché, nel frattempo, è divenuta esecutiva (per colpa del governo romano) la Legge "polista" della Regione Lombardia; perché è stata ritirata anche la volta precedente quando la Legge regionale non era ancora vigente?

Se si conosceva questa nuova Legge perché dopo averla ritirata la prima volta non ha evitato di ripresentarla al Consiglio per la seconda?

Invitiamo inoltre a rivisitare la storia e gli atti amministrativi che hanno portato, nell’arco di un decennio, all’approvazione del Vigente Piano Regolatore. Prima di arrivare alle conclusioni si guardi almeno chi e come hanno votato i consiglieri presenti nelle diverse e variegate Amministrazioni comunali che hanno dovuto interessarsi dei diversi aspetti; s’individuino i Comunisti, se si è in grado anche gli esponenti che pochi anni dopo confluiranno nel movimento leghista; s’individuino le loro dichiarazioni ed il loro voto; s’esprima un giudizio di merito e si finisca di confondere le acque.

Il Partito dei Comunisti Italiani, a Cassano Magnago, nasce dopo alla Lega Lombarda (per questo non le sono riconosciute le medesime opportunità consiliari degli altri gruppi). Se, al contrario, si vuole affermare che il Partito dei Comunisti Italiani è l’unico e legittimo erede del Partito Comunista Italiano rispondiamo che ne siamo compiaciuti; ci piacerebbe; lasciamo la libertà di pensare e dire anche se ciò non corrisponde del tutto al vero.

Se "dietro alle parole" dei rappresentanti della Lega, invece, vi è il tentativo di colpire il nostro rappresentante in Consiglio, la gente saprà distinguere il tecnico dal politico.

Partito dei Comunisti Italiani Cassano Magnago.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2001
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