Una nuova lettura della città
Conversazione con Luigi Zanzi, profeta inascoltato
Colto, impetuoso, appassionato, ha dedicato la sua vita a studi e iniziative anche a favore della nostra comunità. Come hanno fatto suo padre e i suoi avi. Quando si parla di Varese subito la nostra città viene accostata ai fasti di grandi imprenditori, in realtà la rilettura della vicenda bosina ci dice che moltissimo hanno dato anche i professionisti, tra l’altro travi portanti, per lunghi decenni e a partire da un lontano passato, delle istituzioni. E’ d’accordo ? Sono perfettamente d’accordo, senza dubbio alcuno. Il tema della storia del "libero professionismo" è tra quelli che andrebbero studiati in quanto di grande rilievo, nonostante siano stati pressoché del tutto trascurati fino ad oggi. È una questione d’avanguardia che s’impone all’attenzione tanto più che la figura del libero professionista sta purtroppo per scomparire, con gravissime conseguenze, temo, per la conservazione della civiltà cittadina. Non va dimenticato che, con riguardo a Varese, la tradizione industriale è assai recente; mentre quella commerciale, artigianale e professionale è assai più antica ed ha conosciuto, sopratutto nell’‘800, momenti e protagonisti illustri. Ciò s’impone in tutta evidenza nel campo della medicina, della giurisprudenza ovvero notai, avvocati e dell’ingegneria civile, industriale, ecc. Tra l’altro, non va dimenticato che la Provincia, ed in particolare quella di Varese, ha sempre fornito, anche a Milano, alcuni tra i più rappresentatitivi esemplari di grandi professionisti che si sono distinti non solo nell’esercizio della libera professione, ma anche nell’assunzione di ruoli di rilievo nella conduzione di alcune imprese che possono considerarsi "istituzioni" di una città, come banche, società di pubblico servizio, editrici di giornali quotidiani,
Alla storia delle grandi famiglie industriali occorrerebbe accostare anche quella di illuminate famiglie della borghesia. Non si tratta soltanto si accostare tali storie, si tratta di intrecciarle strettamente l’una all’altra. Senza la crescita di un consistente ceto di liberi professionisti la città non avrebbe neppure potuto divenire il centro di riferimento politico-amministrativo delle stesse imprese industriali. Con un taglio storico-sociologico si può dire che l’unica borghesia che ha avuto Varese in senso proprio fu quella, assai ristretta, dei liberi professionisti che, peraltro, non sempre trovarono riscontro, se non con azione discontinua, nel governo della città. La ricostruzione di questa storia implicherebbe una particolareggiata analisi documentale delle diverse famiglie che componevano tale borghesia e nelle quali essa si suddivise, talvolta con cesure profonde che arroccarono su opposti fronti ideologici diversi esponenti di diverse famiglie, così, ad esempio, da un lato quelle di ispirazione liberal-repubblicana e dall’ altro quelle di ispirazionecristiano-popolare.
Ne vuole ricordare qualcuna? L’elenco sarebbe lungo e andrebbe datato perché il "peso" delle singole famiglie fu assai diverso di tempo in tempo. Alcuni nomi, tuttavia, possono agevolmente essere ricordati, purché con l’avvertenza che siano richiamati soltanto a titolo esemplificativo, come quelli di Sacco, Bizzozero, Petracchi, Veratti, Bolchini, Moroni, Lanzavecchia, De Grandi, Magatti, Bonazzola, Speri Della Chiesa, Bagaini, Macchi, Bertini, Carcano, Molina, Garoni, Castelletti, Piatti, Oldrini, Modesti, Bombaglio, Belli, Speroni.
Lei ha omesso gli Zanzi, ma direi che Varese sarebbe stata diversa senza le intuizioni, le scelte, la preveggenza per esempio di suo padre, che la città ha ricordato dedicandogli il parco della Schiranna. Ovviamente ho tralasciato gli Zanzi per doveroso riserbo da parte mia, che ne sono discendente: per lo stesso motivo ho tralasciato anche il richiamo di un altro grande protagonista che, a mio parere, fu, in tempi recenti, esemplare illustre della vicenda di cui qui trattiamo, cioè mio suocero e, prima ancora, amico, Aldo Lozito. Con riguardo agli Zanzi credo sia importante ricordare che Ezechiele fu uno dei più rilevanti protagonisti della Varese "garibaldina"; mentre Leopoldo fu ingegnere d’avanguardia per la progettazione di vie ferroviarie nella zona ,purtroppo non capito in talune sue idee, ritenute avveniristiche, quale quella del traforo del Campo dei Fiori per raggiungere Luino e l’ulteriore collegamento con il Ticino; mio nonno Luigi fu certamente uno di quegli uomini illuminati che fecero della Varese di fine Ottocento propriamente una città impegnata nella crescita scolastico-culturale a fondamento della crescita civile; mentre, infine, Luigi Zanzi, mio padre, credo debba essere ricordatoi come infaticabile, appassionato ideatore e difensore della Varese "città giardino" che, purtroppo, è stata prima incompresa e di poi volontariamente distrutta nella sua virtualità dalle gestioni amministrative dagli anni ’60 in poi. |
|
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Fabrizio Tamborini su Elly Schlein a Varese: “È una vergogna che prosegua l’occupazione di Gaza, e il silenzio del governo Italiano è complicità”
Felice su Latitante 20enne arrestato a Saronno dai Carabinieri: era evaso dai domiciliari
PaoloFilterfree su Brutale pestaggio in centro a Varese. La testimonianza di un cittadino
Felice su Sabato è il giorno di Va Live Pal: musica, arte e impegno civile ai Giardini Estensi di Varese
gokusayan123 su Varese, arrestato per stalking un 20enne: pedinava una commessa da due mesi
GianPix su Un quaderno per chi ne ha bisogno: arriva a Varese lo “zaino sospeso”
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.