Perso e ritrovato: a lieto fine la scomparsa di un undicenne

E' finita con il ritorno a casa la fuga di Andrea, 11 scappato da casa per una punizione a scuola

 

Una famiglia in apprensione, un paese in subbuglio, le unità cinofile a caccia: è stato un vero pomeriggio di paura quello che è accaduto ad Albizzate e soprattutto alla famiglia di Andrea Marchetti, 11 anni, sparito da casa oggi pomeriggio e ritrovato solo in serata nei boschi della zona.

Tutto è nato da una punizione: nella mattina di mercoledì 14 marzo la maestra di musica delle elementari della frazione di Valdarno appioppa a tutti i suoi alunni di quinta, Andrea compreso, una bella nota collettiva. Andrea torna a casa, racconta l’accaduto alla mamma, e la mamma per tutta risposta gli dice: "questo pomeriggio mi faccio dire cos’è successo dalla maestra, quando ti porto a scuola". Ma a scuola non ce l’ha mai potuto portare: all’una e trenta circa, quando la mamma di Andrea lo richiamo dal cortile dove era andato a giocare, Andrea era sparito. Immediate le ricerche, prima presso i nonni, poi presso tutti i vicini di casa e poi, quando non se ne trova traccia nelle case conosciute, nei boschi della zona, che sono tanti. Col passare delle ore e l’avvicinarsi del buio le squadre di soccorso aumentano e si mobilitano sempre più: arriva la protezione civile di Albizzate, quella di Vedano, le unità cinofile. Ma di Andrea nemmeno l’ombra, e l’arrivo del buio fa calare su casa Marchetti anche la più nera paura di non riuscire a ritrovarlo per tempo, prima che gli succeda qualcosa. 

Il ritrovamento di Andrea si deve ad un maresciallo dei carabinieri di Albizzate, che ripercorre per l’ennesima volta, nel buio, una stradina secondaria tra Albizzate e Sumirago, a un paio di chilometri dalla casa del ragazzino.   In un ombra veloce scorge la sagoma del ragazzino e cerca di attirare la sua attenzione: ma il "fuggitivo" lo apostrofa dicendo, "Vai via, lasciami in pace, non sono Andrea" facendosi così riconoscere.

Il maresciallo, allora, non ci h pensato su un attimo: l’ha pigliato mentre cercava di scappar via come una lepre, l’ha letteralmente caricato in macchina e l’ha riportato, intorno alle 21,30 a casa dai suoi. Dove sono stato accolti, tra applausi scroscianti, dal capannello di gente che oramai "vegliava" casa Marchetti. Uscita, dopo una giornata di paura, finalmente dall’incubo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2001
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