Milano capitale della Resistenza

Decine di migliaia nelle strade della città per il cinquantaseiesimo anniversario della Liberazione

In decine di migliaia hanno sfilato oggi in corteo per le strade del capoluogo. Nella manifestazione per il cinquantaseiesimo anniversario della liberazione dagli oppressori nazifascisti. Per gli organizzatori oltre cinquantamila sono stati i partecipanti. Che hanno riempito il corteo aperto dall’Anpi e dai gonfaloni delle città decorate con la medaglia d’oro al valore militare. Corteo più silenzioso, ma partecipato nelle prime fila. Dietro colorato e rumoroso.

Partiti, sindacati, centri sociali, collettivi studenteschi. C’erano quelli che quest’anno non potevano mancare. Quelli stimolati  dalle provocazioni lanciate in questi giorni da estremisti di estrema destra come Forza Nuova. E quelli invece stimolati dalla vigilia elettorale. Non c’era la pioggia battente del 1994. Solo un cielo grigio. Ma lo spirito voleva essere quello. 

E non a caso le bandiere verdi dell’Ulivo erano tantissime, precedute dall’enorme striscione, forse il più grande, del centro sinistra. Di cui erano presenti tutti gli schieramenti. All’orizzonte della coda del corteo, le bandiere rosse, tante, di Rifondazione comunista. Non hanno risposto come forse si aspettavano, i sindacati. Nonostante l’appello lanciato ieri a scendere nelle strade anche per non raccogliere le provocazioni. Quelle lanciate ieri dal volantinaggio postale e firmato Brigate rosse.

Bande musicale, regolari o improvvisate, spettacoli di strada e musica dai megafoni o dalle postazioni ambulanti dei centri sociali. Questa la coreografia della manifestazione. Più energica nei punti in cui c’erano i collettivi studenteschi. Un applauso invece, lungo e commosso ha accolto in Piazza Duomo lo spezzone iniziale dei partigiani e degli ex deportati. Cartelli neri a ricordare le vittime nei campi di concentramento e le vittime in Italia dal1943.

E poi i discorsi finali. Sul palco il sindaco di Milano Gabriele Albertini. Il saluto dalla comunità martire di Marzabotto, portato dal suo primo cittadino Andrea Di Maria. L’intervento appassionato della medaglia d’oro al valore militare, Giovanni Pesce. L’invito a non cedere alle provocazione di Carmelo Barbagallo, segretario confederale e il ministro della giustizia Piero Fassino. "L’unità è la risposta a quanti vogliono inquinare la vita democratica del paese" ha detto fra le altre cose e dopo un inizio fra i fischi dei centri sociali che arrivavano in quel momento. A concludere in piazza Duomo con i valori della Resistenza è stato il presidente dell’Anpi nazionale Arrigo Goldrini. Ma in piazza Duomo, come è consueto nelle grandi occasioni, l’intero corteo non era ancora arrivato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Aprile 2001
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