Pannelli solari, medicine e bonifici dalla Barclay’s bank. Tutto per Allah

I retroscena del blitz che ha portato alla scoperta di una cellula terroristica di Hassan Hattab

Un elenco lungo due pagine di medicinali da acquistare in giro per l’Europa; depliants di radio ricetrasmittenti e di altre apparecchiature tecnologiche, ad esempio pannelli solari. E poi ancora cartine geografiche dove erano segnati i percorsi da seguire per entrare in Cecenia dal confinante Uzbekistan: questo ed altro è stato trovato nel covo gallaratese dei fondamentalisti islamici. Oltre ad accendere il sacro furore della jihad, nell’appartamento di via Dubini a Gallarate si organizzava molto di più: il modesto alloggio dove aveva sede secondo i magistrati una cellula di guerriglieri legati all’emiro algerino Hassan Hattab funzionava da vero e proprio supporto logistico per i combattenti di Allah. Nell’operazione della Digos di Varese sfociata l’altro giorno nell’arresto di cinque presunti terroristi arabi a Gallarate si saldano due inchieste. Una, condotta del pm milanese Stefano D’Ambruoso, si insinua in una quadro internazionale del terrore, lambisce l’imprendibile sceicco Osama Bin Laden e parla di un attentato sventato a Natale sulla piazza di Strasburgo; l’altra, di cui è titolare il pm di Busto Giuseppe Battarino sta molto più vicina "all’osso" e svela un quadro di estrema e inquietante concretezza. Oltre alle lezioni di mistica islamica impartite dall’ideologo Tarek Maaroufi, oltre alla visione di videocassette con atrocità compiute dai russi sulle popolazioni cecene, nella casa di via Dubini funzionava una vera e propria retroguardia logistica del GSPC di Hassan Hattab. I "commessi viaggiatori" Essid Ben Khemais e Abdulkader Al Sakkaf (due delle persone colpite dall’ordinanza di Battarino) dovevano provvedere alla raccolta dei materiali utili alla guerriglia. I medicinali, ad esempio: l’elenco sequestrato si apre con la richiesta di acquisto di 5000 confezioni di pennicilina e contiene la lista di garze, ferri chirurgici, antiemorragici e via dicendo. <Con questo materiale si fa una cosa sola: si attrezza un ospedale da campo> commentava ieri un ispettore di polizia. La funzione delle ricetrasmittenti è facile da intuire mentre un piccolo rebus è costitutito dai pannelli solari; c’è chi sostiene che servissero ad alimentare gruppi elettrogeni in accampamenti sperduti tra le montagne del Caucaso; chi invece attribuisce loro funzioni più tattiche: utilizzati come fonte di calore, sarebbero riusciti a deviare la traiettoria dei missili dell’esercito russo che si orientano appunto "fiutando" il calore. Ma a dispetto dell’aria dimessa della casa di via Dubini, la disponibilità finanziaria della cellula arrestata, secondo gli inquirenti, sarebbe stata ingente: sui conti della cooperativa di Legnano intestata ad Essid Ben Khemais, ufficialmente inattiva, sono transitati in un anno 900 milioni, provenienti da banche di tutto il mondo (ci sarebbe anche un bonifico proveniente dalla Barclay’s bank di Londra). I finanziatori sono rimasti ignoti. Un’ultimo dettaglio: gli aspiranti guerriglieri islamici avevano appreso l’utilizzo di internet. Solo risalendo lungo una serie di siti e di links era possibile raggiungere le pagine web che contenevano informazioni sulla guerra in Cecenia e sull’attività delle formazioni fondamentaliste.

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Pubblicato il 06 Aprile 2001
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