“Vaccini al mercurio”? In provincia di Varese eliminati dal prossimo anno

Il dottor Luigi Macchi, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl, parla del caso thimerosal

«Vaccini al mercurio? La provincia di Varese già a partire dal prossimo anno provvederà ad acquistare quelli che non contengono il thimerosal, il conservante al mercurio, ma io sono convinto di una cosa: la questione nasconde un problema molto più profondo che riguarda l’obbligatorietà delle vaccinazioni». Il dottor Luigi Macchi lo ripete all’infinito: la gente ha paura delle vaccinazione, teme gli effetti collaterali, per sè e per i propri figli, al punto a volte da sfidare la legge. Allora l’obiettivo è convincere le persone a farsi vaccinare e non obbligarle. La costrizione genera un mostro che si chiama paura, paura della morte, di malattie invalidanti, di assumere sostanze tossiche. 
Una posizione decisamente controcorrente ma Luigi Macchi, responsabile del servizio Igiene e Sanità Pubblica del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Varese, crede sia l’unica che possa dare risultati in un campo tutto in evoluzione. «E’ arrivato il momento di omologarsi al resto dell’Europa: non ha più senso costringere i genitori, o gli adulti, a rispettare l’obbligo delle vaccinazioni. Bisogna, invece, far capire perché occorre vaccinarsi, quali sono i benefici, quali sono i rischi. Spiegare, parlare, far conoscere. E far capire che non è il bene del singolo messo a repentaglio ma quello della collettività.  L’obiettivo, a mio parere, è uno solo: arrivare alla vaccinazione facoltativa, perché tutti si facciano vaccinare spontaneamente e con consapevolezza. 
E casi come quelli del mercurio non se ne vedrano più». E sì perché il dottor Luigi Macchi, insieme ai suoi collaboratori, è convinto di una cosa: la dose di thimerosal  utilizzata come additivo nei prodotti biologici e nei vaccini dal 1930 per prevenire contaminazioni batteriche è talmente bassa da non risultare nociva, anche nel caso di somministrazione contemporanea di più di un prodotto. Tanto più, spiega ancora il dottor Macchi, che il mercurio è contenuto in moltissimi medicinali, compresi disinfettanti, colliri e persino nelle soluzioni delle lenti a contatto. Questo improvviso timore di intossicarsi vaccinandosi è riconducibile, sempre secondo il dirigente dell’Asl, al timore della vaccinazione in senso lato. 
Timore che il dipartimento di Prevenzione sta cercando di combattere coinvolgendo prima di tutto gli organismi competenti: vale a dire pediatri di base, i pediatri delle aziende ospedaliere  e tutti coloro che operano nei 12 distretti sanitari della Provincia. Allo scopo è stato diffuso un Piano Aziendale Vaccini, uno studio di 140 pagine che esamina nel dettaglio ogni aspetto relativo alle singole vaccinazioni. Uno studio, basti dire questo, che al dottor Macchi è valso un riconoscimento della Regione Lombardia e che ora  è stato adottato anche dalle Asl di altri paesi del Nord Italia. Il piano, che tratta, tra le altre cose, anche le questioni degli eccepienti, delle controindicazioni, degli effetti indesiderati, è a disposizione del pubblico che lo desiderasse consultare. 
Ma non è tutto: la provincia di Varese, prima anche in questo, ha istituito un comitato per la promozione e la qualità delle vaccinazioni. Ed è proprio stato il comitato ha elaborare le linee di indirizzo sulla questione del thimerosal da trasmettere a tutti gli operatori sanitari. «Non esistono alternative altrettanto sicure, efficaci e sperimentate – spiega ancora il dottor Macchi – Lo ha dichiarato L’Organizzazione Mondiale della Sanità e quindi sarebbe meglio continuare ad utilizzare vaccini che contengono questo conservante. Tuttavia l’Asl della provincia di Varese provvederà , a partire dall’anno prossimo, ad acquistare vaccini privi di mercurio anticipando di un anno quanto già previsto dal Piano Aziendale Vaccini per il triennio 2000-2002. Nessun rischio per la salute per chi nel frattempo utilizzerà i "vecchi vaccini"».
Nel frattempo la "battaglia" (quasi personale) del dottor Macchi contro l’obbligatorietà delle vaccinazioni continua: «Mi auguro che si arrivi ad una nuova strategia, che preveda il coinvolgimento e la collaborazione della gente. Un lavoro impegnativo per noi e per i medici che dovranno "conquistarsi un mercato" . 
Da marzo partirà anche un sondaggio per capire se in provincia la gente è soddisfatta di quanto abbiamo fatto fino ad oggi. Ma la strada è ancora molto lunga». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Settembre 2001
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