Malpensa Fiere, il centrosinistra ritira la fiducia al sindaco Mucci

Il sindaco di Gallarate ha un alleato in meno nella sua battaglia contro camera di commercio. Il centrosinistra, che qualche settimana fa aveva appoggiato l’azione del primo cittadino per ottenere l’attribuzione di un posto nel consiglio di amministrazione della società del polo fieristico, ritira l’apertura di credito e attacca l’operato dell’amministrazione. Fine dell’unità di intenti. A Ds, Margherita e Sdi non sono piaciute le affermazioni del primo cittadino: la politica del muro contro muro, l’attacco all’ente camerale e all’Univa. 
«Il suo comportamento – ha detto rivolgendosi al sindaco Antonio Pepe (foto), consigliere diessino che ha parlato a nome della coalizione  – è stato incauto e poco attento negli approcci verso gli altri organi istituzionali peraltro già ben definiti e rappresentati».
Per l’Ulivo il sindaco ha trattato la vicenda con «ingenuità totale»; i contrasti all’interno dell’alleanza di centrodestra – e precisamente tra Lega e Forza Italia -, inoltre, avrebbero giocato un ruolo fondamentale nell’intera vicenda, sottolineando, ancora una volta, come Gallarate debba pagare «il prezzo per una compagine politica inesperta e poco agile nel conseguire risultati concreti». 
Pepe ha rincarato la dose concludendo che le vicende attuali starebbero dimostrando «gli errori del passato ed il protrarsi delle stesse incapacità nel presente».
All’indomani dell’esclusione di Gallarate il consiglio comunale votò un ordine del giorno in cui si dava mandato al sindaco di   rappresentare le aspirazioni della città a essere rappresentata nel cda del polo fieristico. In quella stessa seduta Mucci pronunciò parole durissime verso i vertici camerali: «Non sono degni di sedere in quelle poltrone». La città si aspettava probabilmente che qualcosa sarebbe successo. In realtà Gallarate é rimasta con un pugno di mosche in mano. E il centrosinistra, dopo aver sostenuto il sindaco, si tira fuori dalla sconfitta.