«L’Alfa di Arese non chiuderà!» Presidio davanti alla Scala
Annunciato per venerdì 7 dicembre dalle ore 16 un presidio in piazza della Scala
I lavoratori dell’Alfa di Arese hanno organizzato un presidio in piazza della Scala per venerdì 7 dicembre alle ore 16 per contrastare l’annunciata chiusura della produzione automobilistica di Arese. «La Fiat ha messo in CIG 1.200 lavoratori, che in tre mesi lavoreranno una sola settimana, con gravi perdite salariali per i lavoratori coinvolti e con prospettive di lavoro sempre più incerte. Nella sostanza la Fiat si appresta a comunicare la chiusura della produzione automobilistica ad Arese» si legge in un comunicato. «Nonostante i copiosi finanziamenti avuti sia per il consorzio CRAA, sia per lo sviluppo e la produzione di auto a basso impatto ambientale, la Fiat non ha voluto ne consolidare ne sviluppare l’Alfa Romeo di Arese. Non solo, ma con la vendita di tutte le aree dello stabilimento alla Estate Sei di Brescia, la Fiat tende ora al definitivo smantellamento dell’Alfa Romeo. A questa situazione si aggiunge il fatto che il fallimento del consorzio CRAA ha portato al licenziamento di 52 lavoratori della Rotamfer da oltre 4 mesi senza stipendio. In più la Fiat sta procedendo alla chiusura di aziende terziarizzate: è il caso della Satiz che ha licenziato 9 lavoratori di cui 4 disabili». «L’Alfa Romeo di Arese ha una grande e significativa storia alle spalle, è parte fondamentale del tessuto produttivo e culturale della Lombardia, deve perciò vivere e avere una prospettiva legata al marchio Alfa e allo sviluppo delle vetture a basso impatto ambientale. E quindi si passa alla strategia di lotta. «Dopo mesi di mobilitazione, nessuna presa di posizione a favore dei lavoratori viene da istituzioni e partiti. La fim fiom uilm nazionale, che per anni con accordi a perdere hanno favorito la Fiat, tacciono. La regione, la provincia ed i comuni della zona fanno finta di niente. Il ministro Maroni più volte chiamato in causa dai lavoratori non concede neppure un incontro. |
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