Capodanno con il botto: Beppe Grillo riempie lo stadio di riflessioni

Palaignis pieno di gente per lo spettacolo di Beppe Grillo, che non risparmia nessuno

E’ stata una serata edificante, un buon modo per cominciare l’anno che verrà già così denso di incognite, e che il  pubblico varesino ha apprezzato riempiendo in ogni ordine di posto il Palaignis. Come saluto all’anno nuovo Varese ha riso e pensato, seguendo il filo di uno spettacolo  fatto "di niente" e riempito "solo" da due ore di contenuti, e tosti, sciorinati con leggerezza dal più importante comico in esilio d’Italia, Beppe Grillo. Che, e in maniera palese, si è concesso per soldi, con la serietà del vero professionista, di chi sa che quello è il suo mestiere: fare il comico per un pubblico pagante. Si capisce che sue battute al vetriolo non sono fatte per mettersi in mostra (sono anni che, a parte Telepiù a capodanno, non ha più il coraggio di registrarlo nessuno), nè per ingraziarsi qualche parte del pubblico. Sa massacrare le persone che ha davanti con una perfida delicatezza che ha acquistato con gli anni. Modula perbene come distribuire le vere cattiverie, così da farle arrivare a quella gente che vuole solo ridere per capodanno ma che poi esce dal Palaignis arricchito di copiose lezioni di politica economica  (Ma ci pensate? E’ Grillo che insegna ai varesini chi ha inventato la definizione di PIL e perchè questa definizione è diventata una truffa…).

Ci pensa bene, Grillo, a come far arrivare al pubblico pagante le battute più indigeribili. Non le evita, le rende semplicemente parabole. Come quando ha affrontato l’argomento asili nido a Varese, destinati a chi è residente da più tempo: freddezza tra il pubblico "da centomila" come li chiama lui, e lui che abbandona il discorso dopo pochi secondi. O almeno così sembra: parla di Europa, nuova moneta, parlamento europeo, cibi modificati. E poi, dopo mezz’ora buona, tira in ballo lo speck della Valtellina fatto con i maiali del Belgio. "Uno speck fatto alla perfezione, alla valtellinese. Ma chi sa cosa cazzo mangiano i maiali belgi? Loro stanno una vita in Belgio, poi li portano a Parma, gli fanno prendere la residenza per un pò, ed ecco lo speck valtellinese…" zac, chiuso il cerchio. Il varesino metabolizza l’assurdità della norma di preferenza sulla residenza negli asili nido, senza nemmeno accorgersi che ha parlato proprio di lui.

Ma non c’è solo sopraffino mestiere: qualche sfizio, arrivando in questa terra così ricca e contraddittoria,  se l’è tolto anche lui. Come quando ha preso la testa di uno degli spettatori del parterre  e gli ha urlato nell’orecchio "ma come cazzo avete fatto a fare ministro Bossi, eh? ditemelo! come cazzo avete fatto?". Una domanda disperata, all’interno di una vera a propria parentesi di politica varesina, un altro tocco da professionista visto che si è mostrato perfettamente al corrente delle manovre delle prossime amministrative (ma chi è il suo informatore così bene informato?), e che è cominciata così "Allora, non stiamo troppo a lamentarci di cosa è stato fatto o no in città: fra tre mesi votate il prossimo sindaco, così potrete scegliere. Potrete scegliere tra tre sindaci della lega! Ma in fondo, va là, i vostri candidati almeno uno straccio di laurea l’hanno preso, mica come quelli che ci avete mandato a Roma come ministro….". E giù considerazioni sul nuovo governo fatto da "Dorian Gray", sulle riforme dei cento giorni, su Previti e dell’Utri, e sullo choc dei giudici svizzeri perchè noi – gli italiani! – abbiamo varato una norma dove sostanzialmente non ci fidiamo del loro modo di lavorare…

Non un minuto di più ma non un minuto di meno, non una battuta di troppo e nessun argomento evitato. E’ con questa sublime e rispettosa formula che dal Palaignis tutti escono soddisfatti: hanno speso bene i loro soldi e , come ha sottolineato Grillo stesso all’inizio dello spettacolo "se andavate in una qualunque pizzeria con un menù fetente pagavate di più, in fondo vi faccio passare due ore e vi faccio risparmiare…".

Insomma dal palaignis, tra i botti di mezzanotte, le migliaia di persone accorse sono uscite allegre ma con un inaspettato regalo di capodanno: tante informazioni in più che i giornali non dicono e non approfondiscono sugli argomenti più scottanti del momento. Come il fatto che la famiglia Bush e la famiglia Bin Laden erano in affari per motivi petroliferi fino a pochi anni fa, quando due dei Bin Laden sono precipitati misteriosamente in Texas ("come Mattei") da un aereo. O come il fatto che in Europa uno dei principali organi consultivi è una commissione formata da 47 multinazionali. O come il suggerimento ad andare a "prendere i terroristi dove sono": in Georgia, in un campo di addestramento eufemisticamente definito "Istituto per la sicurezza dell’occidente" che ha formato "i peggiori torturatori da trent’anni a questa parte".

E, per qualcuno, anche il regalo di un pò di effimero riscatto: Grillo, che sentiva spesso la necessità di girare fra il pubblico – necessariamente quello che pagava di più, quello sotto il palco – ha "benedetto" tanti spettatori, ha lucidato tanti crani pelati, ha massacrato mise e pellicce da capodanno sfoggiate in un palasport attrezzato con sedie di plastica: non ha risparmiato nessuno dei troppo fortunati "da centomila" che accettavano ridendo il dileggio. Per i ricchi un momento di protagonismo compreso nel prezzo (veramente equo…) e per i "poveri" della gradinata la soddisfazione per chi le mises, e il biglietto da centomila, non se li poteva permettere: nel parterre qualcuno li ha riscattati, almeno per due ore. Un vero sogno di capodanno che si avvera.

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Pubblicato il 01 Gennaio 2002
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