Al via la rivoluzione dei dipartimenti di psichiatria

L'azienda ospedaliera investe in nuove strutture e rilancia i riparti con strette collaborazioni con le associazioni di volontariato

Le associazioni di volontariato sono quelle che possono dare una forte spinta ai dipartimenti di psichiatria. È quanto affermato dal direttore dell’Azienda Ospedaliera che ha illustrato questa mattina, martedì 26, le principali linee guida per il rilancio di Psichiatria nei tre ospedali dell’Azienda. Non si tratta però di un semplice potenziamento strutturale, quello su cui sta puntando Bertoglio è la collaborazione con la associazioni per la riabilitazione dei pazienti. "È nella riabilitazione, con l’aiuto dei volontari che i pazienti ritrovano il vero reinserimento della società" ha spiegato il direttore (nella foto il secondo da sinistra).

I dipartimenti di psichiatria dell’Azienda sono due, uno a Busto Arsizio (che comprende anche Tradate) e uno a Saronno, capeggiati dal responsabile Teodoro Maranesi (nella foto). Busto e Saronno possono soddisfare 15 posti letto per dipartimento. Inoltre a Saronno è attualmente attivo il Centro Residenziale Territoriale che si compone di 20 posti letto. Presenti sul territorio anche tre centri psico-sociali, uno per paese. Tutto ciò soddisfa circa 800 ricoveri l’anno, 3 mila e 500 persone assistite, 30 mila prestazioni complessive. Circa 200 operatori lavorano nel settore per una spesa annua per l’Azienda di circa 5 milioni di euro l’anno. Da qualche mese, inoltre, il Dipartimento di Sanità Mentale include l’aiuto di diverse associazioni di volontariato presenti sul territorio, come l’Asvap di Saronno o l’Adiapsi di Busto Arsizio. Queste associazioni, composte soprattutto da gente che ha avuto problemi in famiglia, oltre ad aiutare notevolmente il malato nella sua riabilitazione, sono in stretta collaborazione con l’Azienda costringendola a migliorarsi in continuazione con suggerimenti e critiche.

"Il nostro compito – spiega Paolo Callegaro (nella foto), presidente dell’Asvap – vuole anche essere quello di cambiare mentalità della gente normale nei confronti del "folle", ed è un compito difficile far assumere alla gente un nuovo atteggiamento". Con questa associazione nel ’97 è anche nato il Clan/Destino, un gruppo il cui presidente è Irma Giavara e che lavora effettuando dei ritrovi periodici denominati "self-help" con l’obiettivo di far parlare la gente che ha bisogno. 

Da qualche mese l’Azienda ospedaliera di Busto ha potenziato notevolmente i contatti con queste associazioni. Ma non solo. Sono anche in arrivo diverse strutture che saranno da supporto ai dipartimenti di psichiatria. Con un investimento che nei prossimi anni si aggirerà intorno ai 4 milioni di euro, i dipartimenti di sanità mentale potranno godere di strutture che potranno soddisfare i bisogni di prevenzione fino ad arrivare alla riabilitazione, oltre che passare dal ricovero. A Busto è in programma una grande ristrutturazione del centro psico-sociale e sono già stati messi a disposizione i fondi per il totale rifacimento del piano di psichiatria. A Saronno è in partenza la costruzione della comunità protetta di via Dalmazia, con una spesa di circa 800 mila euro e che porterà 10 nuovi posti letto. A Tradate, invece, entro un anno circa, e con una spesa che si aggira intorno a un milione e 250 mila euro, sarà costruito il nuovo Centro Residenziale Territoriale che porterà altri 20 posti letto.

"La mobilitazione generale per i reparti psichiatrici però non è fatta solo dalle strutture – ha concluso Bertoglio – Abbiamo bisogno anche di volontari. Noi non chiediamo loro di fare i terapisti, ma semplicemente di aiutarci a reinserire nella società queste persone".

 

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Pubblicato il 26 Febbraio 2002
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