Ladri esperti “svuotano” computer dell’artistico di via Manara

Furto al liceo artistico "Paolo Candiani" e si punta il dito sull'assenza di telecamere più volte richieste dalla scuola

Il colpo dei soliti ignoti? Ignoti si, ma specializzati in informatica. Sono gli autori del furto al liceo artistico "Paolo Candiani" di Busto Arsizio, compiuto con tutta probabilità nella giornata di ieri, domenica 23, e che ha preso di mira l’aula di grafica multimediale, quella video e il laboratorio di fotografia dell’istituto superiore di via Manara. Non c’è stato nessun atto vandalico, ma un’operazione ben mirata che ha portato allo "svuotamento" di sette computer per un danno complessivo di circa otto mila euro. E un disagio di non poco conto per le attività della scuola in cui si stanno svolgendo in questi giorni gli esami di maturità. 
I ladri sono entrati dalla parte di via Ariosto, hanno scavalcato la recinzione e sfondato le porte di sicurezza come ha raccontato Antonio Maria Pecchini, vicepreside del liceo. Entrati nel plesso all’altezza del secondo piano, hanno velocemente raggiunto il piano terra dove ci sono i laboratori presi di mira. Deve essere stata un’azione abbastanza veloce, visto che dell’accaduto non si è accorto nessuno fino a questa mattina. Alle otto all’arrivo di insegnanti e dirigenti scolastici è partita infatti la segnalazione e poi la denuncia al Commissariato di Polizia. Mani esperte hanno lavorato con celerità sottraendo dalle unità centrali i singoli componenti hardware: schede video, audio e schede madri, in pratica il cuore del computer, di cui hanno lasciato inutilizzabili scheletri. Sono riusciti a danneggiare così sette su tredici macchine. Un problema per i maturandi del corso di grafica che in questi giorni dovranno affrontare la prova, e che sta costringendo a lavori serrati i tecnici chiamati dalla scuola. 
Si sono salvati dalla razzia i laboratori di fotografia dove gli armadi, contenenti ingranditori e attrezzature  fotografiche hanno resistito al tentativo di scasso.
«Forse si tratta di materiale salvo solo per il momento» commenta con rammarico Pecchini, che punta il dito sul piano di ristrutturazione dell’edificio in mano all’Ente provinciale.  Denunce su denunce per vetri rotti e atti vandalici si sono infatti accumulate nel tempo, come le richieste, per avere telecamere che vigilino sulla sicurezza dell’istituto. «Da due anni il liceo è stato privato del custode – aggiunge infatti Pecchini – perché non rientrava nell’economia di bilancio provinciale e nonostante le promesse le telecamere non sono state ancora installate e il risultato è un plesso alla mercé di qualsiasi persona poco civile». E non si sa mai che questo nuovo avvenimento contribuisca a far ripartire in modo definitivo i lavori di ristrutturazione iniziati da due anni. «Peccato che il progetto della Provincia abbia eliminato la porta blindata che assicurava l’aula video e l’abbia sostituita con una normale» conclude il vicepreside.


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Pubblicato il 24 Giugno 2002
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