Tu sì, tu no. La Cgil contro la legge Bossi-Fini
Questa mattina presidio davanti alla prefettura. Pochi immigrati, tanta solidarietà
Una manifestazione riuscita a metà. Per colpa del vento e della pioggia battente, dei pochi immigrati che hanno aderito al presidio organizzato per contestare la nuova legge Bossi-Fini e perché all’appello mancavano le altre due rappresentanze sindacali, la Cisl e la Uil. Bandiere rosse della Cgil davanti a prefettura e questura al grido "Tu sì, Tu no impronta non ci sto" e un grande pannello su cui lasciare impronta e firma. «La questione dell’impronta digitale è solo un pretesto – dice Omar Aw, senegalese alla manifestazione con il figlio di 4 anni – Noi diciamo no a tutta una legge che discrimina l’immigrato. Se a voi italiani non piace la modifica dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, a noi non piace affatto questa legge che ci discrimina, ci rende diversi e ci ostacola nella ricerca di un lavoro e nel ricongiungimento con i nostri familiari». All’impronta day seguiranno altre manifestazioni ma non solo. Anche feste multietniche in tutta la provincia, la prima delle quali sarà a Oggiona Santo Stefano il 14, 15 e 16 giugno organizzata dall’Associazione Nazionale di Mediatori Interculturali. |
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