Caso Ruffinelli: si modifica lo statuto

Il presidente Speroni propone l'abrogazione dello clausola che impedisce di fare l'assessore per tre volte di seguito

Il caso Luciana Ruffinelli, al suo terzo mandato come assessore, è a una svolta. Lo statuto comunale di Busto Arsizio, che fra i suoi articoli non ammette tre incarichi consecutivi per un assessore, sarà infatti modificato. La proposta è del presidente del consiglio Francesco Speroni e sarà presentata nel prossimo consiglio comunale per essere approvato. E sull’adeguamento del regolamento si è arrivati di intesa con il centrosinistra che nella prima assemblea consiliare aveva gridato all’illegittimità della Ruffinelli, assessore allo sport e promozione del territorio. «Nessuna illegittimità – conferma come già aveva fatto precedentemente il sindaco Luigi Rosa – questa proposta nasce dall’esigenza di modificare lo statuto comunale come previsto dalle normative». Una proposta di adeguamento dello statuto quindi, condivisa anche dal centrosinistra e che, fra le altre modifiche, prevede quella che ridisegna il ruolo dei vicepresidenti.  
«Con questa proposta di modifica dello statuto è come se ci dessero ragione» ha dichiarato il capogruppo della Margherita Alessandro Berteotti. Parere condiviso anche dal capogruppo dell’Unione dei Progressisti Alberto Grandi. C’è quindi soddisfazione sui contenuti, con qualche ma e un ricorso alle vie legali che di fatto non pare essere stato ritirato. L’appunto è di Grandi riguarda ancora una volta la forma. Se c’è stata una intesa di principio sul terzo mandato e sul ruolo dei vicepresidenti, non è piaciuta questa convocazione del consiglio comunale che all’ordine del giorno pone le modifiche allo statuto radatte unilateralemente dal presidente del consiglio, a detta del diessino Grandi, . 
Insomma sul testo avrebbe voluto mettere la mano anche l’opposizione, che proprio nei giorni scorsi aveva depositato un ricorso sulla compatibilità dell’assessore allo sport. A suo tempo il sindaco Rosa aveva difeso questa scelta  appellandosi alla legge dello stato e al parere tecnico redatto dal segretario comunale. «Peccato che con l’ultima modifica dello statuto comunale del 9 aprile scorso la legge 265/99 non è mai stata recepita dall’amministrazione comunale rendendo difatti valevole lo statuto comunale» avevano allora spiegato i gruppi di opposizione. Cavilli giuridici? Poco importa, visto che ora tutta sembra avviato a risolversi nella sala esagonale di Palazzo Gilardoni.

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Pubblicato il 08 Luglio 2002
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