«Avrei preferito portare a termine il lavoro in quest’azienda, ma visto che non era possibile, la scelta che hanno fatto per me è sicuramente la migliore in cui potevo sperare. L’ospedale San Gerardo di Monza ha indubbiamente un’ottima fama, è una realtà universitaria e, poi, torno a casa mia». È indubbiamente soddisfatto Ambrogio Bertoglio , ancora per pochi giorni Direttore Generale dell’azienda ospedaliera di Busto, Tradate e Saronno. «Quando sono arrivato – ricorda Bertoglio – i tre ospedali erano tre entità distinte ed autonome. Oggi possiamo contare su tre realtà integrate, messe in rete, che collaborano in piena sintonia. Oltre al lavoro tecnologico di cablatura, passi da giganti sono stati fatti sul piano culturale: il personale lavora in piena sintonia, in tre presidi territorialmente diversi ma con obiettivi unici». Il riferimento è alla nuova struttura a rete voluta dalla direzione che ha permesso di piegare la tecnologia alla nuova organizzazione del lavoro: «I tre laboratori – per esempio – si sono specializzati in modo differente, in maniera tale che ovunque avvenga un prelievo, la successiva analisi viene attuata nel laboratorio dove attrezzatura e personale sono specializzati per determinate ricerche. Così abbiamo potuto fare investimenti mirati in modo razionale». E non solo analisi, oggi l’azienda si è attrezzata per la trasmissione digitale di lastre radiologiche che possono venire lette dalla guardia radiologica attiva dislocata a Saronno. O ancora, gli elettrocardiogrammi via web sono analizzati dagli specialisti che si trovano in uno dei tre presidi. Un’esperienza positiva, dunque, nonostante le polemiche della scorsa estate sul futuro della struttura di Tradate: «Con i fatti siamo riusciti a dimostrate che non solo l’ospedale di Tradate gode di ottima salute, ma che la struttura continuerà ad essere un punto di riferimento per la collettività, mantenendo tutti i servizi richiesti dalla popolazione» «Lascio questo incarico con rammarico sia per i collaboratori, unici sia dal punto di vista umano che professionale, sia per alcuni progetti che avevamo avviato, un esempio su tutti "il global service", cioè l’esternalizzazione dei servizi non sanitari, una scommessa di lungo periodo che io ho avuto solo il modo di avviare. Forse avremmo potuto fare di più, ma aver creato una squadra affiatata è il presupposto per raggiungere gradi obiettivi ed oggi quest’azienda ha quella squadra».
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