«Dovevamo fare in fretta; si rischiava di chiudere pezzi di ospedale»

«Siamo in una situazione di conflitto, ma non vi è alcuna intenzione di scavalcare le rappresentanze sindacali». Parole del direttore dell’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio Ambrogio Bertoglio che risponde alle recenti prese di posizione delle organizzazioni sindacali. Infatti le rappresentanze dell’azienda hanno recentemente rotto qualsiasi rapporto con la dirigenza dichiarando di essere messi al corrente delle decisioni soltanto a cose fatte. Esempi concreti sono l’allargamento dei compiti del servizio di Global Servize e l’utilizzo di una cooperativa per sopperire alla mancanza di infermieri. Se così non fosse stato fatto, secondo Bertoglio, si sarebbe dovuto procedere alla «chiusura di pezzi di ospedale: non avevamo i tempi per avviare la solita liturgia con i sindacati, dovevamo agire».
E così Bertoglio ha recentemente scritto alle organizzazioni sindacali. «L’impossibilità di reclutare, negli ultimi mesi, gli infermieri previsti dal piano di assunzione, in relazione al mantenimento della capacità d’offerta dei nostri tre Ospedali – si legge nella lettera – ha accelerato i tempi di realizzazione del progetto. Infatti si è configurato il rischio di dover disporre la chiusura per una durata non prevedibile di interi settori di degenza, in tutti e tre i Presidi. Particolarmente vulnerabile  è apparsa la situazione di Tradate. Si tratta pertanto di una vera operazione di emergenza attuata  utilizzando un prototipo organizzativo che era già pronto per uno sviluppo attuativo che si pensava di poter esplicare con più tempo a disposizione».
Per quanto riguarda il futuro, il direttore dell’Azienda sottolinea che «un confronto costruttivo con le forze sindacali sarà sempre attuato perché alla base della propria filosofia aziendale: tanto più lo è su un tema che si ritiene cruciale per il futuro degli ospedali dell’Azienda. In precedenza la passione al confronto e la comune tenacia a trovare un accordo ci ha fatto raggiungere importanti traguardi. Devo dare atto (e a nome dell’Azienda, un ringraziamento è dovuto) che da parte delle organizzazioni sindacali impegnate nei nostri Ospedali vi è stato il coraggio di giungere ad importanti accordi».