L’istituto clinico Fondazione Maugeri ha ufficialmente dato il via a una campagna di sensibilizzazione e prevenzione del tumore al seno. Secondo il comunicato distribuito in questi giorni dalla Fondazione una donna su tre non si sottopone a controlli preventivi che potrebbero ridurre di un quinto la mortalità per questo diffuso tipo di tumore. Mentre l’esame mammografico, associato alla visita clinica e, in alcuni casi, completato dall’ecografia mammaria, è in grado di diagnosticare più dell’80 per cento dei tumori della mammella, in fasi iniziali e quindi più facilmente aggredibili. «Sono ancora poche le donne che, spontaneamente, si sottopongono a programmi periodici di controllo – spiega il dottor Stefano Boni, direttore sanitario dell’Istituto di Tradate della Fondazione Salvatore Maugeri – per questo, in sintonia con una serie di iniziative di prevenzione promosse dalla ASL di Varese ed in riferimento all’esperienza in campo oncologico degli Istituti della Maugeri, abbiamo avviato presso il nostro Istituto un programma integrato di prevenzione e diagnosi di tumore al seno». «La forza del nostro programma di prevenzione – aggiunge il dottor Lorenzo Pavesi, Oncologo Medico che ha coordinato il programma di prevenzione senologica – è costituita dall’integrazione dei vari momenti diagnostici rappresentati essenzialmente dalla mammografia e dall’ecografia e dalla stretta interazione tra il radiologo e l’oncologo clinico. In sostanza la donna che accede al nostro programma ha la possibilità di eseguire tutti gli accertamenti necessari e di potersi avvalere della valutazione complessiva da parte dell’oncologo. I risultati degli esami, della storia clinica e delle visite sono archiviati su una cartella clinica informatizzata che consente all’oncologo di disporre di tutti gli elementi indispensabili per poter seguire negli anni la situazione e la sua evoluzione. Sono ancora molte le donne che oggi si ammalano di tumore al seno, ma le cure stanno migliorando rapidamente». «Il seno per la sua connotazione simbolica in termini di seduzione e femminilità – conclude Pavesi – ha valenze emotive molto profonde e racchiude valori inscindibili dell’identità femminile. Vederlo deturbato o mutilato è un dramma. E’ importante che le donne si rendano conto che, se un tempo il medico aveva a disposizione solo la sensibilità tattile delle proprie mani per percepire i noduli egli sfuggivano quelli più piccoli, oggi la diagnostica ci consente di identificare tumori anche di pochi millimetri sui quali è possibile intervenire con tecniche chirurgiche molto efficaci e non deturbanti».
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