Garantire una migliore vita possibile, anche quando la guarigione non può più essere un obiettivo. Il concetto non è quello della buona morte, ma quello della migliore vita possibile, anche nella fase più delicata dell’esistenza di un malato terminale. È questo l’obiettivo che si prefiggono i medici specializzati in cure palliative ed è anche questa la linea seguita dalla struttura di hospice e cure palliative che dal alcune settimane opera nell’ospedale di Busto Arsizio. In futuro la struttura, diretta dalla dottoressa Patrizia Bottura, sarà potenziata e troverà spazio anche negli altri presidi ospedalieri di Tradate e Saronno. Per il momento è l’unica nella provincia di Varese e offre quattro posti letti ai malati terminali, svolge attività ambulatoriali e assistenza domiciliare. Fa capo al dipartimento medico dell’ospedale di cui è direttore il professore Pietro Zanon, primario di broncopneumologia. «Per garantire la migliore vita possibile ai malati terminali, è necessario un approccio disciplinare che richiede specifiche competenze, figure come quelle dei medici specializzati in cure palliative, in terapie del dolore, psicologi e assistenti sociali – spiega il professor Zanon – è importante sottolineare la necessità di questa struttura perché le cure palliative ad oggi servono ad un numero elevato di persone». Un numero che purtroppo nel territorio si aggira fra i duecento e trecento pazienti colpiti da tumori. E le possibilità di essere seguiti non sono molte. Se si esclude Busto e Legnano, i malati terminali ricevono in genere cure nei normali reparti di ospedale, dove non esiste la specializzazione necessaria per garantire una dignitosa qualità della cura. «Il mio obiettivo come brocopneumologo è la guarigione, se non posso raggiungere questo scopo è come se il mio lavoro con il paziente fosse terminato – aggiunge Zanon – per questo sono importanti in un ospedale specializzazioni come questa». Di questo si occupa la struttura per i malati terminali, che al momento comprende quattro posti letti in un ambiente intimo e sempre aperto ai familiari che possono condividere con il congiunto ogni momento della giornata. Oltre all’hospice (i posti letti) la struttura gestisce le prestazioni ambulatoriali e l’assistenza domiciliare.
|
|
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.