Aperta un’inchiesta sullo schianto del deltaplano
La Procura della Repubblica indaga sulle cause dell'incidente che hanno causato la morte di due trentenni
La Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta sul terribile incidente che ieri, domenica 16, ha visto la morte di due deltaplanisti dopo un volo di duecento metri. Fra le ipotesi non si esclude un’avaria al motore e stando anche alle prime testimonianze pare che il motore del deltaplano sul quale volavano Valerio Carbone e Danilo Ferraro, entrambe deceduti, sia scoppiato. Ma alle indagine toccherà stabilirne le casue. L’unica certezza sulla dinamica dell’accaduto è quanto hanno visto i compagni del gruppo che ieri erano decollati dal campo di volo “Il Picchio” di Borgo Ticino, nella vicina Castelletto Ticino. Erano da poco partiti per l’escursione domenicale, quando il piccolo velivolo biposto è andato fuori assetto e ha cominciato a disegnare delle capriole nel cielo. Da lì la caduta da duecento metri di altezza in un campo fra Lentate e Taino e l’ncendio del delplano. Come si ricorderà il vergiatese Valerio Carbone moriva sul colpo, mentre il suo compagno di volo e amico Danilo Ferraro di Sesto Calende morirà qualche ora più tardi nella sala di rianimazione di Varese.
Una tragica fine per i due amici, entrambe trentenni e con la passone del volo. Ferraro la coltivava ormai dal 1993, data alla quel risale il suo libretto di volo e un brevetto di istruttore. Carbone invece aveva cominciato a dedicarsi ai voli da poco tempo, ma da circa sei mesi gli era stato rilasciato un patentino. Il delpalno se lo erano comprati insieme e proprio dalla carcassa e dai frammenti residui del velivolo andato a fuoco gli inquirenti dovranno risalire alla causa dello schianto. Anche se non si esclude nessuna ipotesi, qualla dell’errore tecnico, vista la preparazione di Ferraro sembrerebbe la meno accreditata.
Entrambe trentenni, Valerio Carbone e Danilo Ferraro erano conosciuti nei comuni in cui abitavano. Il primo era di Vergiate e svolgeva l’attività di idraulico. Classe Settantadue aveva compiuto trent’anni il dicembre scorso. Aveva anche un grande amore per la musica che in passato lo avevano portato a fare il deejay in molti locali della zona. Danilo Ferraro invece abitava a Sesto Calende. Il suo brevetto di istruttore lo aveva preso nella provincia di Novara.
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