Dopo lo smog, il rumore. Busto misurerà anche quello
Approvata una proposta di Forza Italia sull'inquinamento acustico. Ma l'iniziativa produce "rumore": si astengono gli alleati della Cdl
L’aria di Busto Arsizio, si sa, è una sorvegliata speciale. Le polveri sottili le misurano le centraline dell’Accam e di via Magenta. Ma al rumore chi ci pensa? Anche quello è inquinamento. Ebbene l’amministrazione comunale di Busto Arsizo dovrà misurare anche i decibel. È stato deciso nell’ultimo consiglio comunale di giovedì sera che ha approvato un provvedimento che prevede la classificazione acustica del territorio comunale, l’adozione di un piano di risanamento acustico e il contenimento delle emissione sonore attraverso i controlli sul territorio.
La proposta è arrivata dai banchi della maggioranza. È stato Paolo Cicero (Forza Italia) ad avanzarla. Secondo questa misura (che è un invito alla giunta) la città sarà così divisa in zone più o meno rumorose. O meglio saranno definite le soglie di rumore sostenibile per ogni zona del comune. Un esempio? In una zona residenziale il limite di decibel non superabile sarà nettamente inferiore rispetto ad una zona industriale. A meno che la città non si riveli muta, anche per i decibel ci potrebbero essere le soglie di attenzione e di allarme. E allora bisognerà pensare anche i rimedi, magari riguardanti il traffico.
Come avverranno i controlli è tutto da vedere. L’amministrazione comunale valuterà la possibilità di affiancare alle centraline di via Magenta, la possibilità di misura-rumore. Accanto al filtro che assorbe il Pm10, ci sarà così anche il fonometro per i decibel.
E a proposito di rumori, l’iniziativa di Forza Italia, qualche sussurro fra le fila della maggioranza l’ha sollevato. La proposta è passata con i voti delle opposizione e con l’astensione dei colleghi della Casa delle Libertà. Lega Nord e An si sono infatti astenute. «Non l’avevamo concordato nella maggioranza, è una questione di metodo» ha spiegato Pierluigi Anzini, capogruppo del Carroccio. Dopo la proposta di Genoni, sarebbe la seconda iniziativa “personale” e agli alleati di governo non sarebbe proprio andata giù. «Questa votazione proprio non l’ho capita» ha commentato un ignaro Cicero.
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