«Celebrazione del 25 aprile, nessun discorso ufficiale. È una vergogna»
Tradate - Walter Gaiani dei Ds, l'attuale più anziano consigliere comunale, si scaglia contro il silenzio del sindaco durante le celebrazioni di domenica
«Nessun discorso ufficiale durante le celebrazioni del 25 aprile, è una vergogna». Non usa mezzi termini il più anziano consigliere comunale attualmente in carica, Walter Gaiani dei Democratici di Sinistra, che attualmente siede nella minoranza del consiglio comunale. «Sono molti anni – spiega Gaiani – che partecipo alle celebrazioni delle giornate del 25 aprile, dove ogni amministrazione comunale che si è succeduta, bene o male, ha portato durante la celebrazione una testimonianza di che cosa rappresenta questa data per il popolo italiano e per la nostra città. È con molta amarezza invece che ho notato che non si sia spesa nemmeno una parola per ricordare quei tradatesi che per quella infausta guerra sono morti, prima come soldati e poi come partigiani».
«Qualcuno potrebbe obiettare – prosegue Gaiani – che non serve attaccarsi a vivere di ricordi, ma chi non ricorda non vive. È passato molto tempo da allora, ma la coerenza di un popolo non si può cancellare, è dentro di noi. Troppo spesso purtroppo le celebrazioni per il ricordo della resistenza non riescono a cogliere l’esigenza dei temi fondamentali che ne furono alla base. Si cade, come ho potuto constatare, forse involontariamente, in una commemorazione per i caduti, con la deposizione di corone di alloro, coinvolgendo i pochi diretti interessati. Si dovrebbe affrontare in maniera più attuale la celebrazione ricordando per le generazioni attuali e future il perchè il popolo italiano ed i nostri cittadini hanno combattuto, e molti hanno dato la loro vita per un Italia migliore e democratica».
«Li vogliamo ricordare? Sono morti durante la resistenza: Rossini Carlo, Ceriani Renzo, Pusetti Olinto, Mascheroni Angelo, Della Canonica Carlo (comandante di zona della Walter Marcoli), Rimoldi Mario (partigiano della brigata Carroccio). E molti altri cittadini tradatesi che senza apparire hanno dato un contributo notevole per costruire un avvenire, per la pace nella libertà e nella giustizia. Un popolo che non ricorda il passato è destinato a riviverlo?»
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