Agenda 21, la voce dal basso per una politica sostenibile

Un progetto per sette comuni, a nord e a sud della provincia, per far dialogare amministrazioni e società civile

Primo incontro pubblico, ieri sera, per presentare il progetto Agenda 21 dell’area varesina relativa ai comuni consorziati di Casciago, Luvinate (foto), Barasso, Comerio, Castiglione Olona, Gornate Olona e Carnago. Di Agenda 21 si parla più o meno diffusamente da qualche anno, senza che si possa dire essere entrata con la chiarezza dovuta tra le priorità e della politica e del cittadino. Da qui la necessità di addentrarsi meglio nella questione, sopratutto ora che l’iniziativa di alcune comunità del varesotto, vedi Lonate Pozzolo, o Travedona, e i sette citati stanno entrando in una fase più direttamente operativa. 
Cos’è esattamente Agenda 21? Vuole essere uno strumento consultivo democratico e il più possibile dal basso, per  dettare i tempi e i modi di una politica locale che si prefigga obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale: obiettivi che dovrebbero perseguiti da ogni buona amministrazione, ma che spesso richiedono la partecipazione o la sollecitazione vigile della società civile.  E’ proprio nell’illustrare le tappe di una organizzazione che deve farsi sempre più capillare – promuovendo seminari, incontri, coinvolgendo soggetti organizzati, organizzando forum permanenti – che si è incentrato l’incontro di ieri sera. 
Da qui, ancora, la necessità fin da questa fase iniziale di un "arruolamento" sul territorio di tutti quelli che possono essere interessati ad un contributo fattivo alla discussione e alla successiva fase operativa del progetto. 

I due ambiti territoriali, quello lungo l’asse Casciago- Barasso e quello sud occidentale Castiglione-Carnago, oltre a similitudini territoriali e idrogeologiche, da anni stanno portando avanti più o meno congiuntamente una politica di pianificazione del territorio, di gestione sostenibile dell’edificato, di ottimizzazione della raccolta dei rifiuti, di promozione dell’uso dei tratti ferroviari presenti. La loro collaborazione ha fruttato un progetto che rispondesse ai criteri del bando emesso nel 2002 dal ministero dell’ambiente relativo al cofinanziamento per lo sviluppo delle Agende 21 locali. Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio sono già giunte 803 proposte progettuali, di cui 763 relative alla categoria Attivazione del processo di Agenda 21 locale; è il passo burocratico preliminare ad una attuazione vera e propria dei piani di lavoro. Un progetto per il quale sino a qui i comuni interessati hanno stanziato circa 65 euro, coperti da autotassazione; una iniziale fotografia del territorio sulla base di parametri quali qualità dell’acqua, inquinamento ambientale ed acustico e altri. Passato l’esame del ministero si può ambire ad intervenire con più dettagliati progetti operativi; in alcuni comuni dei quali peraltro sono già attivati ed altri in fase di programmazione. In gioco, come si vede, ci sono ingenti risorse che possono entrare nelle casse delle amministrazioni locali e sopratutto un patto con la società civile in nome di una maggiore vivibilità e di rispetto reciproco tra le esigenze della collettività e una politica di sviluppo e rispetto. Il tutto nel nome di una riferimento legislativo ormai imprescindibile: la Carta di Aalborg, una vera e propria dichirazione di principio e di intenti per uno sviluppo sostenibile e durevole firmata da tutti i partecipanti alla conferenza europea sulle città sostenibili, svoltasi in Danimarca nel maggio 1997. 
Una strada lunga, nella quale gerarchie politiche ed amministrative si intersecano con scenari che non si prevedono facili: immaginatevi ad esempio quale tipo di sviluppo sostenibile può essere affiancato ad una infrastruttura come Malpensa; ma per il quale è più che mai necessario che gli enti si parlino: i piani di sviluppo e vocazionale redatti dalla provincia di Varese ad esempio non possono che essere tenuti in considerazione. Quanto a Varese, è un grosso punto interrogativo posto in mezzo ai 7 comuni coinvolti. Sembrava dover essere della partita ma, fino a comunicazione contraria, ha deciso di correre da sola.     

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Pubblicato il 27 Maggio 2003
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