La banda intona fanfara nostalgica e il centrosinistra insorge

«Non era mai successo che a Saronno nella piazza chiamata Libertà risuonassero le note di un inno fascista». Inizia così un comunicato di dura condanna del centrosinistra saronnese (Anpi, Gruppo della memoria, Opposizione civile, Citta’ per tutti, Cis, Ds, Prc, Margherita, Verdi, Laburisti Repubblicani) per denunciare l’esecuzione di pezzo del ventennio da parte della Fanfara chiamata dall’Amministrazione Comunale per allietare un giorno di festa. 

La banda ha infatti intonato "All’armi", pezzo originariamente legato alla tradizione dei bersaglieri ciclisti durante la prima guerra mondiale, ma successivamente trasformato dalle camicie nere, con testo cambiato, in inno al fascismo.
«Non si può giustificare come canto tradizionale dei bersaglieri un brano che è divenuto l’inno delle camicie nere e che come tale viene ancora tristemente ricordato – scrivono dieci tra partiti e associazioni dell’area di centrosinistra –  Quel brano poteva essere eseguito in una sala da concerto, davanti a un pubblico maturo, pronto a capirne le origini e la sua evoluzione storica, ma non improvvisamente intonato in una pubblica piazza davanti a cittadini allibiti».

Ma cosa avrebbe dovuto fare il sindaco, che peraltro non era presente alla cerimonia?

«Ci amareggia – fanno notare gli estensori della protesta formale – il non aver rilevato un cenno di protesta al Comando militare interessato da parte del Sindaco per denunciare almeno l’inopportunità di quell’esecuzione».

La vicenda ha scatenato anche un dibattito sul Sito Internet del Comune, oramai tradizionale luogo di dialogo tra l’amministrazione ed in particolare il sindaco Gilli e i cittadini. Il primo cittadino ha ribadito che le note intonate dalla banda cittadina appartengono a un pezzo della tradizione e non sono riconducibili a presunte simpatie fasciste. «Ogni occasione è buona per fare inutili ed infondate polemiche» ha commentato Pierluigi Gilli.