«Lula è stato eletto con i voti dei poveri lombardi»
I protestanti avranno un centro culturale. Venerdì conferenza inaugurale su Dietrich Bonhoeffer al Salone Estense
Poveri lombardi, così venivano chiamati i Valdesi. Il loro movimento, sorto intorno al 1200, ebbe una significativa diffusione, insieme ad altri movimenti pauperistici, come i Catari e gli Albigesi, nella Pianura Padana e in modo particolare in Lombardia. Rappresentò un protestantesimo ante litteram, oltre tre secoli prima della Riforma luterana. Questa originaria presenza venne sanguinosamente repressa e cancellata, come del resto accadde dovunque in Italia e i Valdesi riuscirono a sopravvivere faticosamente, arroccandosi per secoli nelle Valli del pinerolese. Un’altra cospicua presenza protestante si ebbe in Valtellina, all’estremità settentrionale dell’Italia, al confine con i Grigioni. È in questa area che, nel 1620, viene scatenata una feroce repressione, che causò migliaia di morti, ancora oggi ricordata come il "Sacro macello di Valtellina". Erano i tempi del cardinale Federico Borromeo, quello di cui parla anche il Manzoni nei "Promessi sposi". A Milano, nell’a zona dove sorge ora il Palazzo Serbelloni, in corso Venezia, per un certo tempo fu attiva una scuola per pastori valdesi. Tracce importanti e significative di una comunità che ha segnato profondamente la storia di questo territorio. Il centro non nasce solo per ragioni storiche. Quali sono quelle legate al presente? |
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