Le scelte sul laboratorio non compromettono il Del Ponte
Con il Polo Materno Infantile autonomo sarà in funzione un laboratorio per le analisi urgenti
Tre anni or sono nasceva il Polo Materno Infantile della nostra azienda ospedaliera. Un scelta storica per tre motivi: un nosocomio caro ai varesini come il Del Ponte veniva riconvertito per dar vita a un’unica struttura specialistica; il nuovo “ospedale dei bambini” era progettato come riferimento interregionale grazie alla completezza dei servizi offerti; infine gli stessi medici del Del Ponte, quelli del “ Circolo” e l’intera squadra di medici dell’Università avevano aderito all’unanimità al progetto voluto da Carlo Lucchina, direttore generale dell’azienda ospedaliera.
Oggi invece il pensionamento del primario di chirurgia, professor Gatta, ha dato il via a una serie di illazioni, di ipotesi campate in aria, di certezze ridicole, di assurde prese di posizione sulla sorte della Chirurgia e del laboratorio del Del Ponte.
Ma come stanno realmente le cose? Vediamo.
Il reparto di chirurgia: non chiude, anzi sino a quando non ci sarà l’ospedale nuovo svolgerà una attività diversificata e molto importante, nel frattempo l’Azienda ospedaliera pianificherà l’attivazione delle varie specialità della chirurgia pediatrica che faranno del Polo Materno Infantile una struttura completa e di alto profilo.
Il laboratorio. Il centro prelievi rimarrà aperto ( oggi la media giornaliera è di 50 prelievi), assicurando ai cittadini stessa efficienza e qualità dei servizio.
Con il Polo Materno Infantile completamente autonomo sarà in funzione un laboratorio per le analisi urgenti : chi ha paventato la soppressione del servizio non ha un minimo di cultura sanitaria. Fuori luogo anche i riferimenti in ordine ai tempi di laboratorio per salvare una vita. La gente deve sapere che pochi minuti sono sufficienti per un solo esame del sangue, quello relativo ai globuli rossi e bianchi, per gli altri ci sono tempi tecnici ben più lunghi, infatti occorre come minimo una ventina di minuti, e da sempre, in qualsiasi nostro ospedale davanti a un’emergenza non c’è medico o paramedico che perda tempo, non c’è amministratore che lesini su questo problema: tutti cercano il meglio possibile in difesa appunto della vita.
Immaginare e quindi contestare un PMI senza laboratorio è veramente ridicolo, è una strumentalizzazione di bassa lega.
Il laboratorio del Del Ponte è parte integrante di quello del Circolo e tra l’altro la direzione generale dell’azienda ospedaliera ha affidato ai due primari il progetto delle nuove strutture per le analisi, dunque la parola è stata data ai tecnici, ai veri esperti del settore, non si è davanti a una scelta “politica”, che possa incidere sulla qualità delle prestazioni.
Fuori luogo immaginare anche speculazioni edilizie, cioè dequalificare il PMI per poi venderne la sede. Ma tra 10 o 20 anni, se verrà realizzata la cittadella della salute all’interno dell’area del “Circolo”, non sarà una bestemmia trasferirvi il Polo Materno Infantile.
I politici di casa nostra hanno espresso pareri che come tali vanno rispettati, tale Giampiero Reguzzoni, consigliere leghista al Pirellone, sembra invece aver preso per oro colato voci e pareri altrui e ha chiesto nientemeno la rimozione di Rotasperti, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, reo di avere proceduto nei programmi di Lucchina o di aver gettato le basi per la loro attuazione.
A pensare male, cioè che dietro il polverone ci sia la Lega che miri alla poltrona di Rotasperti, si fa certamente peccato, ma probabilmente si indovina. Roma ladrona ieri, Lega pappona, di posti, oggi. D’altra parte spiegare che c’entri il sudista Reguzzoni con Varese non è facile . Abbiamo già un Reguzzoni, ma piace ed è a Villa Recalcati. A volte con il sindaco Fumagalli si fa polemica, ma lo rispettiamo e non ci passa per la testa di chiederne la cacciata. In fondo rispettiamo anche la voglia del G. Reguzzoni di fare casino, ma con il forte invito a farlo sempre e comunque a casa sua, dove cioè ha trovato elettori disposti a mandarlo al Pirellone.
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