«Senza Silvio Pieretti Varese non sarà più la stessa»

Sconcerto e preoccupazione tra gli operatori che vivono ogni giorno a contatto con gli stranieri

Senza Silvio Pieretti questa città non sarà più la stessa. Ne sono convinti gli immigrati che l’hanno conosciuto. E che spendono senza risparmiare parole davvero commosse per descriverne l’operato e la capacità di relazione umana. Una vita spesa a tessere dialogo, a convincere, a spiegare, a guadagnare per gli immigrati spazi, opportunità, prospettive di dignità.
E’ il quadro dell’uomo, così come lo dipinge chi lo conosce.
«Pieretti è l’uomo che ha inventato il dialogo tra Varese e gli immigrati, la sua partenza è una cosa molto grave per tutti noi». E’ preoccupato e non nasconde di aver appreso la notizia come una vera e propria mazzata, Iapo Iapi, ivoriano, uno degli amici e collaboratori più antichi del responsabile dell’ufficio immigrati del comune. «E’ dal 1984 che lavoriamo insieme, fin da quando iniziarono i primi flussi migratori, Allora si doveva iniziare un dialogo con gli italiani, ma anche tra le diverse nazionalità. Oggi lui conosce tutti gli stranieri della città ed rappresenta il punto di contatto, l’uomo che ha dato una speranza a ogni straniero. E’ stato un tessitore di pace, sensibile e capace di guardare lontano».
Anche Samir Baoudi, leader della comunità musulmana, si affianca alle parole commosse di Iapi. «Pieretti è stato sempre al servizio degli immigrati e ogni volta che ho avuto un problema mi ha aperto la porta. Lo conobbi dieci anni fa, quando utilizzavamo come ritrovo un locale di via 25 aprile, a due passi dal suo ufficio. Da allora è stato sempre al nostro fianco. Perderlo è un regresso per tutti».
Dall’affetto delle comunità straniere alla perplessità degli addetti ai lavori per la decisione del comune di Varese. «Già due anni accorparono l’ufficio immigrati con quello degli adulti – dice Flavio Nossa della Cgil – un segale di scarsa attenzione alle problematiche degli stranieri. Le notizie su un possibile abbandono di Pieretti, se confermate, per me sono una sciagura. Il Comune butterebbe via in questo modo il quadro migliore che c’è in città sul problema dell’immigrazione».
«Il responsabile dell’ufficio immigrati è sempre stato disponibile e all’ascolto e determinato nella soluzione dei problemi» commenta Roberto Guaglianone della cooperativa “Farsi prossimo”, che dal 2001 gestisce il centro per richiedenti asilo di via Pola. Per Dario Cecchin, consigliere di Caritas Migrantes, la fine dell’esperienza lavorativa di Silvio Pieretti «è una vera mazzata. L’assessorato – spiega Cecchin – ha preso una decisore che non tiene conto di dodici anni di di storia che anno prodotto un bilancio sociale di grande qualità. Risparmiare oggi soldi sull’immigrazione significa poi doverne spendere in futuro per rimediare alle conseguenza di una mancata integrazione».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 18 Giugno 2003
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.