La Riforma Moratti rischia di declassare la formazione tecnica
L'istituto statale di Bisuschio lancia il grido d'allarme:«Temiamo un abbassamento culturale. Il territorio potrebbe perdere la fiducia nella scuola»
Una scuola giovane. Nata per servire un territorio e che lentamente ha conquistato la fiducia dei suoi studenti. Ora la Riforma Moratti mette in pericolo il lavoro faticosamente portato avanti. La denuncia parte dalla preside dall’Istituto d’Istruzione Superiore di Bisuschio Maria Luisa Loca Platè: «Dalle 21 classi del 2000 siamo passati alle 32 di oggi. Abbiamo un indirizzo liceale, due tecnici e due professionali. L’idea di dividere il percorso formativo in due grandi aree rischia di far scomparire il settore tecnico».
In base alla Riforma che entrerà gradualmente in vigore nei prossimi anni, scomparirà l’area tecnica che verrà accorpata alla formazione professionale. «Il rischio – prosegue la preside – è che si perda qualità, che si abbassi il livello culturale. Il settore della formazione professionale ha, fino ad oggi, mancato i suoi obiettivi, è rimasto in un limbo dove si è proseguito per la buona volontà delle scuole. La nostra unica speranza è che, spostando la competenza dallo Stato alla Regione e, quindi, alla Provincia, ci sia una maggiore attenzione».
La Riforma, che si ispira ai principi di equità e parità, prevede che i due livelli procedano parallelamente con possibilità di cambiare in qualunque momento del percorso: «Temiamo, però, che questo principio non sia concretamente realizzabile. La nostra esperienza ci dice che, di solito, sono i ragazzi dei licei ad optare per un percorso formativo più leggero e non viceversa».
La preoccupazione, condivisa nel mondo della scuola, diventa timore per quest’istituto che rischia di perdere l’appeal nel territorio di riferimento: «Oggi, ormai, gli studenti della Valceresio considerano questa la loro scuola. Abbassando il livello, temiamo di perdere questo rapporto di rappresentatività».
I tempi della Riforma, però, sono ancora lunghi: «La nostra scuola è stata chiamata ad avviare corsi sperimentali che vanno in questa direzione. E il futuro è già presente per i docenti e gli studenti».
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