La maggioranza non ha i numeri, l’opposizione abbandona l’aula
Seduta ripresa alle 20.45. Il centrosinistra: «Non è più un fatto episodico». Il centrodestra: «I problemi di lavoro ci sono per tutti».
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Il centrosinistra abbandona l’aula ancora una volta e sempre per lo stesso motivo: la maggioranza non riesce a garantire il numero legale a inizio seduta. Questa volta a lasciare la sala consiliare sono stati i tre consiglieri di minoranza della Lega Nord che in passato avevano “dato una mano” al centrodestra a garantire il numero legale. Non è successo, invece, giovedì sera quando il presidente del consiglio, Dario Lucano, alle 20 e 30 (la seduta sarebbe dovuta iniziare alle 20) ha chiesto la verifica del numero legale dopo che i nove consiglieri di opposizione presenti (Democratici di Sinistra, Rifondazione Comunista, Margherita, Laburisti democratici repubblicani) avevano abbandonato l’aula. Il segretario comunale ha così verificato che mancavano due persone per proseguire la seduta e Lucano ha sospeso tutto per mezz’ora, come previsto dal regolamento. Tempo dieci minuti e sono arrivati altri due consiglieri di maggioranza; la seduta è poi proseguita normalmente con il rientro dei consiglieri di minoranza. «Non è più un fatto episodico – spiega Marco Pozzi, capogruppo dei Ds -. Ormai è diventata una regola: i consiglieri della maggioranza arrivano sempre in ritardo, oppure non arrivano. In passato è anche capitato più volte che fossimo noi a garantire il numero legale, non è giusto. Ognuno ha i suoi impegni e i suoi problemi, ma bisogna sapersi organizzare». «Con un ritardo di un quarto d’ora, ma poi ci siamo tutti – spiega Carlo Mazzola, coordinatore cittadino di Forza Italia, il maggior partito della maggioranza, composta anche da Unione Saronnesi di Centro, Alleanza Nazionale e Federalisti -. Ritardare non è certo educato, ma talvolta i problemi di lavoro ci sono per tutti. Iniziare le sedute alle 20 è comodo perché permette di trattare diversi punti all’ordine del giorno, ma è anche un orario in cui molti escono dal lavoro. È vero, siamo in ritardo di quel quarto d’ora, ma la maggioranza è compatta, lo dicono le votazioni sempre unanimi. Questo dimostra che non c’è alcun problema politico, ma solo disguidi di lavoro». |
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