Frontalieri: certificati medici ancora a pagamento

La denuncia della Cisl: nonostante il divieto della Regione Lombardia, molti lavoratori costretti a pagare

La vicenda dei certificati medici emessi ai frontalieri a pagamento fa ancora discutere. Pare infatti a che in molti casi a nulla sia servita la ferma presa di posizione della Regione Lombardia sulla questione; il Pirellone nel dicembre scorso aveva infatti stabilito che qualsiasi richiesta di pagamento di una certificazione per l’incapacità temporanea al lavoro fosse da considerarsi grave e palese violazione del comma 2 art. 6 del vigente ACN per al medicina generale – DPR 270/2000 e come tale, in conseguenza, accertata e perseguita.
Tuttavia – è la denuncia dell’uffici della Cisl frontalieri e dell’OCST – alcuni lavoratori denunciano la situazione di essersi trovati ancora costretti a elargire compensi per avere un certificato di idoneità temporale al lavoro. 

"E’ la dimostrazione – sostiene Osvaldo Caro, responsabile Ufficio Frontalieri CISL Varese – che il rilascio di questo certificato è sottoposto a norme diverse a seconda del medico che lo redige: alcuni medici lo stendono gratuitamente mentre altri chiedono il pagamento di 30, 40 ed anche 50 €, spesso senza rilasciare nessuna ricevuta".

Per questo motivo gli Uffici della Cisl intendono proseguire nell’azione di monitoraggio e di controllo per accertare e denunciare eventuali comportamenti scorretti. Nel farlo si appelleranno direttamente ai lavoratori: "chiediamo a tutti i lavoratori frontalieri di inviare per fax o per lettera o di consegnare ai nostri uffici copia dei certificati medici ricevuti e delle ricevute di pagamento (se ci sono!!)".

Nel merito non vi è solo la denuncia del singolo atto, ma la necessità di fare chiarezza su tutta la procedura normativa. A partire dall’obbligo dei medici italiani di compilare i certificati sui moduli delle Casse Malati svizzere sino al pagamento del certificato di chiusura di malattia.

"Il nostro scopo  – conclude Caro – è da un lato quello di dare pieno valore al certificato del medico italiano (anche se redatto su semplice carta intestata) nei confronti degli enti assicurativi svizzeri e dall’altro di uniformarci alle regole vigenti in Italia, senza chiedere privilegi o trattamenti di favore. 

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Pubblicato il 08 Febbraio 2004
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