Prealpina Latte vuole i marchi varesini
La storica cooperativa intende rilevare Gallo e Sabla. La Provincia entra nel Cda
«La nostra ottica è quella di considerare le piccole realtà, raccogliendo latte dalle piccole aziende locali» ha spiegato Carlo Crosti, direttore commerciale della società. Crosti ha portato l’esempio di quattro aziende locali che sono state abbandonate da Carnini Parmalat: «Rischiavano di chiudere e abbiamo deciso di andare da loro a prendere il latte. Noi rappresentiamo le piccole realtà del territorio e la qualità. Non ci piacciono queste grandi aziende che si stanno massacrando a suon di sconti. La presenza della Provincia nel consiglio di amministrazione va in quest’ottica di maggiore attenzione al territorio e alle sue potenzialità». «È fondamentale che gli agricoltori rimangano sul territorio – ha commentato il vicepresidente Vallini -. Il nostro latte è tutto varesino e non ha nulla a che vedere con il latte che arriva dalla Germania e che viene venduto proprio in questi gironi da alcuni supermercati locali». «Appoggeremo con una lettera alla Parmalat anche la richiesta della Prealpina Latte di rilevare i due vecchi marchi di Latte Gallo e Sabla» ha aggiunto l’assessore Specchiarelli. «Sono marchi storici che producevano latte locale – ha concluso Crosti -. Ci rendiamo disponibili a rilanciare questi marchi locali, oggi ridotti a semplici magazzini, perché è importante la propria identità sul territorio. Non è giusto fare come si sta facendo oggi che si vuole arrivare ad avere due soli grandi marchi nella produzione del latte: Parmalat e Granarolo. Ci sono anche piccole realtà come la nostra che possono sopravvivere. Se sette anni fa avessimo detto "sì" a Parmalat oggi non saremmo qui». |
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