Prealpina Latte vuole i marchi varesini

La storica cooperativa intende rilevare Gallo e Sabla. La Provincia entra nel Cda

La Prealpina Latte cresce e punta a consolidarsi sul mercato, anche con l’aiuto della Provincia che vuole entrare a far parte del consiglio di amministrazione della società. La notizia è stata data dall’assessore all’agricoltura caccia e pesca, Bruno Specchiarelli, durante un incontro che si è svolto questa mattina a Villa Recalcati e dove l’azienda varesina produttrice di latte ha presentato il nuovo contenitore da un litro che, per tre mesi, ospiterà la pubblicità di un’altra nota azienda varesina: la Ilop ottica di Gazzada. 
La Prealpina Latte, inoltre, ha recentemente scritto una lettera alla Parmalat chiedendo di rientrare in possesso dei marchi di altre due storiche aziende varesine che producevano latte: la Latte Gallo spa di Gallarate e la Società Anonima Bustese Latte Alimentare (Sabla), acquisite anni fa dalla Parmalat. «Sette anni fa abbiamo detto "no" alla Parmalat – ha commentato il vicepresidente della società, Claudio Vallini -, loro ci dichiararono guerra e oggi noi andiamo all’attacco». 

La Prealpina latte oggi conta 60 soci, tutte aziende medio piccole (da 15 a 60 vacche) e raccoglie 300 quintali di latte al giorno. Il latte più venduto della provincia di Varese è distribuito anche nel Verbano, a Novara, e a Milano. «Si tratta di un latte tutto varesino – ha commentato l’assessore Specchiarelli -. La sinergia tra queste due aziende per promuovere il territorio è molto importante. Da parte nostra, stiamo valutando, ed è quasi sicuro, la possibilità di entrare a far parte del consiglio di amministrazione di Prealpina Latte. Abbiamo grandi ambizioni su questa società». 

«La nostra ottica è quella di considerare le piccole realtà, raccogliendo latte dalle piccole aziende locali» ha spiegato Carlo Crosti, direttore commerciale della società. Crosti ha portato l’esempio di quattro aziende locali che sono state abbandonate da Carnini Parmalat: «Rischiavano di chiudere e abbiamo deciso di andare da loro a prendere il latte. Noi rappresentiamo le piccole realtà del territorio e la qualità. Non ci piacciono queste grandi aziende che si stanno massacrando a suon di sconti. La presenza della Provincia nel consiglio di amministrazione va in quest’ottica di maggiore attenzione al territorio e alle sue potenzialità». «È fondamentale che gli agricoltori rimangano sul territorio – ha commentato il vicepresidente Vallini -. Il nostro latte è tutto varesino e non ha nulla a che vedere con il latte che arriva dalla Germania e che viene venduto proprio in questi gironi da alcuni supermercati locali». 

«Appoggeremo con una lettera alla Parmalat anche la richiesta della Prealpina Latte di rilevare i due vecchi marchi di Latte Gallo e Sabla» ha aggiunto l’assessore Specchiarelli. «Sono marchi storici che producevano latte locale – ha concluso Crosti -. Ci rendiamo disponibili a rilanciare questi marchi locali, oggi ridotti a semplici magazzini, perché è importante la propria identità sul territorio. Non è giusto fare come si sta facendo oggi che si vuole arrivare ad avere due soli grandi marchi nella produzione del latte: Parmalat e Granarolo. Ci sono anche piccole realtà come la nostra che possono sopravvivere. Se sette anni fa avessimo detto "sì" a Parmalat oggi non saremmo qui».

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Pubblicato il 03 Febbraio 2004
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