Presentato il progetto di marketing territoriale del Lago Maggiore

L'assessore provinciale Longoni: "Facciamo tornare di moda il lago come nell'epoca Liberty"

Era già stato a grandi linee illustrato nel giugno scorso, oggi la presentazione ufficiale all’Hilton Hotel di Milano: "Il progetto di marketing territoriale Lago Maggiore, le sue Valli, i suoi Fiori", un piano che rientra nelle nuove possibilità offerte dal Programma di iniziativa comunitaria, Interreg III per la promozione turistica e culturale del territorio. Capofila del piano di restyling di tutto il bacino limitrofo al lago Maggiore, sponde piemontesi, lombarde ed elvetiche, è la Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola; ma partner importanti sono anche la Provincia di Varese e il suo assessorato al marketing territoriale e la Camera di Commercio varesina, da tempo tra loro già in stretto partnernariato proprio sul tema del rilancio turistico del varesotto.
Il progetto illustrato oggi di fatto andrà a "presentare – spiega Giuseppe Moroni, presidente della Camera di Commercio del VCO – sul mercato turistico mondiale un prodotto territorio che vada al di là delle divisioni geografico-amministrative. Non ha infatti senso vendere miriade di prodotti (il locarnese, il varesotto, il lago maggiore sponda piemontese, le singole unità turistiche montane) che sul mercato mondiale rischiano infatti di avere scarsa visibilità ed appetibilità". 
Una rete, dunque, interregionale e trasnfrontaliera che, a rigor di logica, dovrebbe arrecare vantaggi a tutta l’area, senza campanilismi. La ricetta del progetto si basa su pochi ma certi ingredienti: la condivisione degli obiettivi strategici, l’impegno comune, anche dal punto di vista economico, per sostenere il piano. 
Cinque, intanto, sono gli ambiti territoriali-tematici individuati su cui andrà ad imperniarsi l’offerta turistica: le Isole Borromee e il Lago Maggiore come città d’arte; le città d’intrattenimento e di shopping tour come Arona, Locarno-Ascona, Stresa-Baveno, Verbania, Luino e Varese; i poli congressuali – Varese, Stresa-Baveno, Locarno-Ascona – caratterizzati da ricettività alberghiera di fascia alta e buone dotazioni di sale congressuali; l’open air – turismo a contatto con la natura e il turismo in quota, con le offerte invernali legate allo sci, all’escursionismo, all’alpinismo. Ambiti che già oggi, secondo gli studi degli analisti Teamwork, attirano circa 6.000.000 di presenze, il 60% delle quali alberghiere. "Le azioni del progetto – ha precisato in questo senso l’assessore provinciale Longoni  – sono mirate a una maggiore qualità dell’ambiente e dell’ospitalità, l’idea è quella di far tornare di moda il Lago Maggiore e il territorio circostante come lo era nell’800, in epoca liberty". 
Una bella sfida: si tratta in sostanza di rinforzare o di restituire il naturale appeal dei luoghi, creando un sistema compatto di proposte da offrire, alcune già presenti – vedi i grandi festival estivi svizzeri – altre da studiare, avendo ben in mente un tempo e un respiro lungo; insieme alla società Adhoc di Firenze, ad esempio, si sta, appunto predisponendo un programma quinquennale di grandi mostre d’arte o eventi di grande richiamo. Così come da sviluppare sarà sempre più la ricerca della specificità qualitativa come il club di prodotto "piccoli alberghi tipici alpini" e "green hotel". Da irrobustire sarà il polmone rappresentato dal turismo congressuale. Un tasto che tocca da vicino, Varese ancor più che altre zone del bacino del Maggiore. 

Già nell’ottobre 2003 i partners si sono dotati di un marchio comune, predisposto da Into.it, che caratterizza l’intera destinazione mentre dal 30 marzo 2004 sarà on line il portale turistico del Lago Maggiore (www.lagomaggiore.com). Una porta d’accesso all’area, a tutti i suoi percorsi turistici, manifestazioni ed eventi, al sistema ricettivo alberghiero ed extralberghiero. Oltre a tutte le informazioni sul territorio, conterrà un servizio di prenotazione on line, servizio fortemente richiesto dai clienti. 1.231.752, è la cifra cui ammonta l’nvestimento promozionale, dei quali 770.113 a carico del finanziamento pubblico Interreg ed 464.639 a carico dei partner italiani ed elvetici.

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Pubblicato il 04 Febbraio 2004
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