Insieme per il “progetto nigeria”
Azienda ospedaliera, parrocchia San Zenone di Crenna e l'associazione ACISS insieme per aiutare un paese in stato di emergenza sanitaria. Ospite d’eccezione sarà Monsignor Fortunatus Nwachukwu, diplomatico della Santa Sede
Un sodalizio tra realtà diverse ma con lo stesso obiettivo: dare un aiuto concreto a un Paese africano che versa in uno stato di emergenza sanitaria. È quanto sta alla base del "Progetto Nigeria", messo a punto dall’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, dalla Parrocchia San Zenone di Crenna di Gallarate e dall’ACISS, un’associazione di volontariato di Gallarate, che verrà presentato martedì 22 giugno alle 18 nella Biblioteca Medica dell’Ospedale di Busto Arsizio (ingresso da piazzale G. Solaro, 3).
Ospite d’onore dell’incontro sarà Monsignor Fortunatus Nwachkwu, nigeriano, Consigliere della Missione Permanente della Santa Sede per l’Ufficio delle Nazioni Unite e le Organizzazioni Internazionali a Ginevra. Il diplomatico porterà la sua autorevole testimonianza sulla situazione attuale della Nigeria, sulla storia del Biafra e sulle condizioni di vita della popolazione.
Monsignor Fortunatus, che ha "compiuto" proprio la settimana scorsa vent’anni di sacerdozio, ha infatti studiato presso il seminario di Owerri, nel cuore del Biafra, ed è un profondo conoscitore della realtà africana. Specializzato in Studi Biblici, Teologia dogmatica e Diritto canonico, il religioso, a partire dal 1992, è entrato a far parte della diplomazia della Santa Sede, nell’ambito della quale ha lavorato in Ghana, Togo, Benin, Paraguay, Algeria, Tunisia, approdando due anni fa a Ginevra.
Un contributo importante, quello di Monsignor Fortunatus, per approfondire le problematiche della Nigeria, al quale si aggiungerà quello dei medici dell’Azienda Ospedaliera e dell’Aciss che racconteranno al pubblico presente l’esito della prima "spedizione esplorativa" nella zona di Owerri. Una visita che ha messo in evidenza la necessità di un intervento sociale prima ancora che sanitario.
Il "Progetto Nigeria" che sarà presentato martedì è nato sulla base dell’esperienza fatta dalla Parrocchia di Crenna, guidata dal parroco Don Giorgio Basilio, che si è impegnata in passato a sostenere economicamente sia alcuni seminaristi del seminario di Owerri sia alcune parrocchie locali in una sorta di gemellaggio.
Ora, facendo tesoro di questa testimonianza di solidarietà, si è deciso di andare oltre l’aspetto religioso e spirituale e affrontare uno dei problemi umanitari più gravi di quella terra, come del resto di tutto il Terzo Mondo: il problema sanitario. Il tutto coinvolgendo altre realtà della zona.
Don Giorgio, quindi, ha dato vita a un consorzio, una sorta di "associazione temporanea d’impresa", come la definirebbero gli economisti, "alleandosi" con un Ente che per finalità istituzionali si occupa di Sanità, cioè l’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, e un’associazione onlus locale che ha come scopo gli interventi sociali e sanitari nel Terzo Mondo: l’Associazione ACISS di Gallarate, presieduta dal dottor Luigi Parassoni.
Come si diceva, per studiare sul posto le esigenze sanitarie e verificare le possibilità e modalità di intervento, alcuni delegati delle tre istituzioni si sono recentemente recati nel Biafra.
Da questo sopralluogo è nato un vero e proprio "piano sanitario", il "Progetto Nigeria", scandito in tre sotto-progetti, denominati, rispettivamente, "Sapienza", "Chinoye" e "Gemelli", che coinvolgeranno non solo il seminario della cittadina Biafrana di Owerri ma anche diversi villaggi di quella zona.
L’Azienda Ospedaliera di Busto si è impegnata, dunque, a partecipare fattivamente. Innanzitutto, destinando a un costruendo ambulatorio un ecografo, poi, mettendo a disposizione della futura struttura medici che, per alcuni periodi, andranno in loco ad aggiornare i colleghi nigeriani, nonché ad ospitare medici del posto per un training presso uno dei tre presidi.
«In sintesi, il ‘piano sanitario’ che abbiamo messo a punto – spiega il dottor Pietro Zoia nella duplice veste di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio e di parrocchiano crennese – è articolato in tre fasi e in altrettanti progetti. La prima fase prevede l’attivazione, nella struttura sanitaria del seminario di Owerri, di un’infermeria attrezzata, tra l’altro, anche con una sala radiologica, una ecografica, un laboratorio analisi, una farmacia e, infine, con alcuni letti di degenza per emergenze. La seconda fase – prosegue il dottor Zoia – contempla l’apertura di un piccolo ambulatorio con un centro prelievi nel villaggio che dista dal seminario pochi chilometri, una struttura in cui effettuare il primo screening dei pazienti provenienti dai villaggi attorno».
Le due strutture sanitarie previste saranno collegate da un sistema navetta che permetterà ai pazienti che ne avranno bisogno di accedere ai servizi organizzati presso il centro sanitario del seminario.
«La terza fase – aggiunge il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Busto – ha come obiettivo la ristrutturazione e la riattivazione di un edificio sanitario realizzato dal Governo Nigeriano nella boscaglia, attualmente inutilizzato per mancanza di risorse, da adibire a vero e proprio piccolo ospedale».
I tempi di attuazione previsti mirano a poter concludere le varie fasi con scadenze annuali
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