Bestie di Satana, bocche cucite davanti ai giudici

I tre giovani si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Chiesta la scarcerazione per Monterosso e Zampollo

Sono stati interrogati questa mattina i tre giovani arrestati ieri nell’ambito dell’inchiesta sugli omicidi satanici. 
Eros Monterosso di Sesto San Giovanni, e Marco Zampollo, di Brugherio, entrambi ventiseienni, accusati del concorso nell’omicidio di Fabio Tollis e Chiara Marino, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Così Paolo Leoni, il giovane di 27 anni, considerato dei tre la figura più carismatica. 
L’avvocato Patrizio Le Piane, difensore di Monterosso e Zampollo, ha chiesto per i suoi assistiti la scarcerazione. «Qualcosa non quadra – ha detto, uscendo, ai giornalisti – Troppo pochi e deboli gli elementi che accusano i due giovani. Loro con la setta non c’entrano nulla e delle morti di Fabio e Chiara non sanno niente. Certo,  ha proseguito l’avvocato, li conoscevano perché suonavano nella stessa band, ma niente di più». 
Un’ordinanza eccessiva, secondo il legale, a fronte di indizi che, si legge nella stessa ordinanza, «meritano ulteriori approfondimenti».
«Non ci sono pericoli di inquinamento delle prove, né possibilità che il reato venga reiterato». Inoltre, racconta Le Piane, Marco Zampollo necessità periodicamente di trasfusioni. Ulteriore motivo per il difensore per valutare attentamente al compatibilità del ragazzo con l’ambiente carcerario. 
Poco dopo è arrivato in procura Paolo Leoni. Capelli corti, pallido, sguardo impenetrabile e impassibile davanti alle telecamere. Anche lui rimane nell’ufficio del Gip pochi minuti. 
Anche lui si avvale della facoltà di non rispondere. E ancora, una maschera impassibile anche quando la sua fuga verso il cellulare si blocca davanti ad una porta chiusa a chiave, braccato davanti ad una muta di obiettivi che lo inseguono.
«Ho consigliato al mio assistito il silenzio  – racconta il legale Ettore Traini – per poter leggere con più attenzione gli atti. Al momento ho solo avuto la possibilità di leggere alcuni stralci delle dichiarazioni che chiamerebbero in correità il mio assistito»
La linea difensiva è la medesima: «Non riscontro prove sufficienti che giustifichino l’estrema misura cautelare».  
Paolo Leoni sarebbe sconvolto da quanto gli sta accadendo, ha detto l’avvocato Traini: «Ha vissuto in attesa che qualcosa succedesse, ma ha continuato una esistenza tranquilla, serena". Leoni ha dichiarato all’avvocato di essere estraneo ad ogni addebito: estraneo non solo ai delitti di Tollis e della Marino, ma anche alla loro ideazione. «La sera del duplice omicidio Paolo lavorava al banco del Midnight, del tutto all’oscuro dei fatti.» Amico e compagno di musica di Volpe e Sapone ma «mai affiliato ad una setta satanica».
Secondo l’avvocato dunque anche i cinque teschi ritrovati in casa sua, sarebbero elementi che fanno parte dell’armamentario degli amanti dell’heavy metal, nulla di più. Traini contesta anche la supposizione che Leoni potesse avere nel gruppo un ruolo carismatico. «Il suo ruolo di capo – ragiona il legale – sarebbe connesso più che altro al suo passato»: il padre e la madre di Leoni, infatti, sarebbero stati a loro volta cultori di Satana. Il padre, poi, nell’85 ha ucciso la sua amante in un raptus, omicidio per il quale fu giudicato incapace di intendere e di volere. L’uomo è morto nel 2001. Lasciando a suo figlio Paolo l’eredità di un passato da horror.

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Pubblicato il 29 Luglio 2004
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