Aermacchi cresce e sostiene i lavoratori
Nuovo accordo sindacale per i 1.800 dipendenti. Buon momento per l'azienda che vede in crescita il settore civile dopo la crisi dovuta all'11 settembre
L’Aermacchi sembra definitivamente uscita da quella crisi che l’aveva investita dopo l’11 settembre 2001 quando il fatturato era calato del 25 per cento, colpendo soprattutto il settore della produzione aeronautica civile.
Oltre a recenti nuove assunzioni nel campo impiegatizio, a dimostrazione dell’effettiva ripresa, dopo il rientro, avvenuto circa un anno fa, di tutti i dipendenti che erano stati messi in cassa integrazione, vi è anche il nuovo accordo sindacale che l’azienda sta per stipulare con i lavoratori. Accordo frutto di una mediazione durata oltre sei mesi e che prevede numerosi vantaggi e premi per i dipendenti.
L’ipotesi di intesa con la direzione dell’Aermacchi è stata raggiunta nella tarda serata di ieri, mercoledì 29 settembre, nella sede dell’Associazione degli Industriali di Varese. All’incontro erano presenti, oltre le Rappresentanze sindacali dell’azienda, anche i sindacati provinciali di FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL. Il testo dell’accordo è stato presentato ai lavoratori questa mattina ed approvato a larga maggioranza.
Dall’accordo emerge una nuova stabilizzazione dell’azienda che, dopo un periodo in cui a fare da traino è stato il settore militare, sta stabilizzando la produzione verso un 50 per cento militare e un 50 per cento nel settore civile. Ma se si considerano il totale delle ore lavoro è nettamente in crescita il settore civile, soprattutto grazie alla nuova produzione dei contenitori di turbine degli aerei dell’Airbus da 500 posti. Nel settore militare, in cui in Aermacchi è molto attiva la progettazione, particolare pregio avrà invece l’imminente primo volo dell’M-346.
La conferma degli obiettivi di sviluppo che si è prefissa l’Aermacchi, di cui ora è proprietaria Finmeccanica, si trova all’interno dell’accordo sindacale raggiunto ieri sera. Il punto più importante è il raggiungimento del Premio di Risultato, ovvero un contributo economico annuo, oltre alla normale paga, che sarà elargito ai dipendenti al raggiungimento degli obiettivi prefissati: «1.300 euro nel primo anno di vigenza dell’accordo, a regime potrà erogare 2.300 euro annui pro capite – spiega soddisfatto Graziano Resteghini della segreteria FIM CISL di Varese -. È il risultato più elevato per un accordo sindacale della nostra provincia e del comparto aeronautico, a testimonianza anche dell’ambizioso obiettivo di sviluppo che Aermacchi ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali e alla RSU negli scorsi mesi. È stato definito anche il Premio di risultato relativo al 2003 che è stato fissato in 650 euro, cifra raggiunta al termine della complessa trattativa che ha visto la RSU e le segreterie provinciali di FIM FIOM UILM impegnate in una non stop di due giorni che ha permesso di definire un’intesa più che soddisfacente».
Molti altri i nuovi vantaggi per i lavoratori, che oggi all’interno dell’azienda venegonese sono più di 1.800. Oltre alla valorizzazione del part time per le donne in maternità, vi è la possibilità che l’azienda sviluppi accordi con asili nido della zona. Ma anche una particolare attenzione al sociale, con la possibilità per i lavoratori di avere 8 ore di permesso retribuito per coloro che abbiano genitori in gravi difficoltà. Altri risultati anche nel campo della formazione professionale e nella tutela del lavoro interinale con la promessa di valutazione delle assunzioni da parte dell’Aermacchi in caso di necessità.
Insomma, il buon momento dell’Azienda venegonese si vede anche dall’accordo stipulato per i lavoratori. Gli stessi sindacati lo definiscono cautamente un «momento di stabilizzazione dopo la crisi», ma tutti sperano e confidano in una nuova crescita.
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