Un film contro la violenza alle donne: parla Bianca
Scuola - Un progetto durato due anni e che ha coinvolto un gruppo di ragazzi tra i 17 e i 20 anni ha prodotto un cortometraggio che spiega con un linguaggio giovanile il dramma dei maltrattamenti contro le donne
(15.09.2004) La violenza alle donne è un argomento scottante. Se ne parla poco e non a tutti. Ed è questo il principale motivo che ha spinto l’associazione EOS a coinvolgere un gruppo di ragazzi tra i 17 e i 20 anni per individuare una via in grado di raggiungere un pubblico giovanile.
È stato così realizzato un cortometraggio, grazie anche alla collaborazione della società di comunicazione Hagam.
Domenica 19 settembre a Bisuschio a Villa Cicogna con inizio alle ore 21 verrà proiettato "Bianca", risultato finale di un lavoro che ha impegnato il gruppo di adolescenti per due anni sul tema dei maltrattamenti e della violenza alle donne. I ragazzi hanno affrontato il tema attraverso una metodologia innovativa: non una tradizionale formazione frontale o una serie di incontri informativi, ma un vero e proprio laboratorio di creatività e di approfondimento, coinvolti attivamente attraverso esercizi di approccio al teatro e al linguaggio del corpo, con l’analisi e la discussione di testimonianze di donne che hanno vissuto o stanno vivendo situazioni difficili, con la lettura di poesie, di brani di prosa e l’ascolto di canzoni, i partecipanti si sono confrontati, scambiandosi opinioni, idee e sensazioni. Dopo il primo anno di lavoro è emersa la necessità di dotarsi di uno strumento di comunicazione che potesse sollecitare analoghe riflessioni in altri adolescenti: è nata così l’idea del cortometraggio, ideato, scritto e interpretato proprio dai ragazzi, e realizzato con il supporto di Hagam.
“Bianca” entrerà a far parte di un intervento di sensibilizzazione che il laboratorio sta progettando, e che è stato proposto a numerose Scuole Medie Superiori della Provincia di Varese, che ne potranno fruire a partire dall’anno scolastico appena iniziato.
«Bianca è la donna che ci rappresenta – dice una delle ragazze del laboratorio – davanti all’ immensità del mare con la possibilità di scegliere quale dovrà essere il suo futuro. L’abbiamo immaginata in piedi, il suo cuore colmo del desiderio di cambiare ma anche di quella paura a causa della quale non è ancora partita per il suo viaggio. Solo quando il suo coraggio, la sua forza e la sua determinazione prenderanno il sopravvento sulla paura potrà sentirsi davvero libera…»
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