Un viaggio in mountain bike nella beneficenza

Dal 16 al 26 settembre, nell’area check-in di Malpensa 1, è allestita un’esposizione di moutain bike storiche in vendita per finanziare progetti benefici

La solidarietà in genere è muta e per Eugenio questa è la regola, anche per le interviste. Di lui ci racconta solo che è un dirigente d’azienda, da sempre appassionato degli sport su due ruote, all’aria aperta, moto e biciclette in testa. Qualche anno fa il suo entusiasmo si è rivolto alle mountain bike e alla loro evoluzione tecnica avvenuta negli anni Novanta. In particolare ad attrarre la sua attenzione è stato il sistema di ammortizzatori, spesso complesso e a volte con soluzioni originali, come nel caso delle mountain bike biammortizzate. Questa passione si è trasformata in una collezione, con delle vere e proprie chicche che farebbero la felicità di molti appassionati. Eugenio un anno fa ha deciso di donarla a due associazioni che operano nel sociale.
In che modo ha iniziato a collezionare questo tipo di mountain bike e a creare questa collezione unica nel suo genere?

«Ho iniziato dallo studio attento di riviste e guardando le riprese di gare svolte sui più importanti circuiti mondiali. Così sono andato alla ricerca di telai e biciclette che rappresentassero la storia degli sviluppi tecnologici delle mountain bike. In questa ricerca sono stato aiutato dall’esperienza e dalla vivacità tecnica di uno sportivo e abile meccanico che mi segue da qualche anno in questa mia passione»
Da quali pezzi è composta la sua collezione?

 

«Sono riuscito a collezionare undici  biciclette risalenti agli anni Novanta, tutte americane ed una italiana, poiché è proprio negli Stati Uniti che è nata la mountain bike. Ho ricercato la perfezione nei componenti dell’epoca e negli specifici particolari storici».
Per un collezionista tutti i pezzi sono importanti. Nella sua ce n’è qualcuno che ritiene particolare più degli altri?

 

«La mountain bike Gts Rts è stata di un corridore italiano, Migliorini. Ho invece fatto costruire appositamente in America la Ibis Bow Ti, individuata prima su una rivista, di cui ho subito apprezzato il particolarissimo sistema di ammortizzamento che si piega sotto il peso. Di questa mountain bike non c’era importatore in Italia e mi sono rivolto direttamente al presidente della Ibis» (clicca sull’immagine per ingrandirla)

Dalla passione per le mountain bike alla beneficenza. Che tipo di percorso è stato?

 

«Ho conosciuto sia la fondazione Exodus sia l’associazione umanitaria Maria Flos Carmeli impegnate entrambi in progetti destinati al recupero di bambini di strada, in Madagascar la prima e in Brasile la seconda. Ho pensato che avrei potuto dare un contributo concreto a questi progetti, mettendo a disposizione la mia collezione per venderne i singoli pezzi in un evento benefico che si terrà all’aeroporto di Malpensa, organizzato con la collaborazione delle due associazioni».

 

L’evento in Malpensa: mountain bike in vendita per beneficenza

 

A partire dal 16 al 26 settembre, nell’area check-in di Malpensa (Terminal 1), sarà allestita un’esposizione di mountain bike storiche messe in vendita per beneficenza all’interno del bellissimo spazio di dodici metri di larghezza dato in gestione da Sea alla fondazione Exodus. La presentazione è prevista per domani, martedì 21 settembre. Oltre ad essere messa in esposizione la collezione di biciclette, saranno presenti alcuni rappresenti della Fondazione Exodus  e dell’associazione umanitaria Maria Flos Carmeli, cui saranno destinati i ricavi raccolti dalla vendita delle mountain bike stesse. L’obiettivo è il finanziamento di progetti volti ad aiutare e a dare una casa ai bambini di strada.

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Pubblicato il 20 Settembre 2004
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