Varesenews non è stato colonizzato dai berluscones

Niente paura: Varesenews non è stato colonizzato dai berluscones, i post it non sono oggetto di alcuna censura e il black out delle ultime settimane è solo dovuto al fatto che il qui presente estensore è stato travolto dagli eventi e sballottato di qua e di là per lavoro. Giurin giuretta, non accadrà più. (Però, ragazzi, ne sono successe di cose…)

NON E’ LA RAI
Ti volti un attimo e subito accade quello che non avresti mai immaginato. E’ strepitosa la notizia del nuovo caso di poltronificazione varesina: dunque, si sono inventati una nuova società pubblica, legata all’Avt il cui consiglio di amministrazione è così composto, secondo La Prealpina: due leghisti (tra cui il presidente), uno di Forza Italia, uno di An e un esperto di trasporti. Ah, meno male! Ai tempi della prima repubblica e della lottizzazione selvaggia (quella che ai tempi non piaceva alla Lega) in Rai circolava questa battuta: “Abbiamo assunto tre giornalisti: un democristiano, un socialista e uno bravo”. Quella era una battuta, questa è prassi politica e sarebbe interessante fare la conta di quante cariche si sono inventati qui a Varese negli ultimi due anni.

POST IT ANTIPATICO
Siamo tutti contenti e allo stesso tempo addolorati che l’ex presidente della Provincia Vittorio Minelli sia stato dichiarato innocente per fatti di Tangentopoli ma che per arrivare a tale giudizio siano stati necessari 12 anni. Però, la sgradevole sensazione che di corruzione in politica si parli ormai solo in occasione di assoluzioni è forte. A costo di passare per antipatici, diciamo chiaro e tondo che non vogliamo correre il rischio che attraverso episodi venga riscritta la storia dell’Italia e anche di Varese degli ultimi vent’anni. C’è un tentativo di rimozione del passato quanto meno insidioso e un doppiopesismo fin troppo evidente: quanti di quelli che si indignano per la vicenda Minelli e sdottoreggiano di giustizialismo hanno speso una parola per l’operato della commissione Telekom Serbia?

PENSIERO DEBOLE
Liberisti per Alitalia (di cui ci si augurò il fallimento) e statalisti per Volare (per la quale si vara una legge ad hoc). Giustizialisti quando si ammazza un padano e indifferenti quando muore uno di Napoli, anche se ha quindici anni. Ma possibile che nessuno, a Varese, chieda conto alla Lega di queste sue giravolte ideologiche? Possibile che la convenienza sia ormai l’unico metro di misura della politica? Da una classe dirigente, di destra o di sinistra, uno si aspetta la mediazione di conflitti, la soluzione di problemi, non di sentirsi dire frasi come questa: “Avrei voluto che l’assassino del benzinaio di Lecco venisse consegnato vivo o morto, ma il mio avvocato mi ha detto che non sarebbe stato legale”. Mi spiego: la frase di cui sopra è stata detta da uno che di mestiere fa il ministro delle riforme…

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Novembre 2004
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