«I soldi per il Castello Manfredi? Destiniamoli alle scuole»

L'acquisto del maniero continua a far discutere e a far "scricchiolare" la maggioranza

Nell’ultimo giorno utile, il Consiglio comunale ha votato le variazioni al bilancio. Un’operazione che per il 2004 muove poco più di 5 milioni di euro, circa il 6% del totale del bilancio. Solo piccoli aggiustamenti di cifre, poche le variazioni sostanziali, non a caso il dibattito è filato via liscio senza troppe polemiche, gli interventi sono stati di carattere prettamente tecnico più che politico.
A surriscaldare il clima della seduta ci ha pensato però un emendamento presentato dal consigliere di Forza Italia Carabelli, che proponeva di spostare i fondi destinati all’acquisto del Castello Manfredi alla manutenzione degli edifici scolastici. Un colpo di coda per rimediare allo smacco subito in ottobre, quando il Consiglio comunale diede il via libera all’acquisto dell’immobile nonostante la forte contrarietà del partito di maggioranza relativa. Tuttavia Carabelli ha tenuto basso il profilo della polemica, cercando il dialogo con le altre forze politiche: «Si tratta solo di una variazione tecnica al bilancio per la sicurezza dei nostri figli» ha risposto il consigliere azzurro a chi lo accusava di aver messo in atto una manovra politica per bloccare l’acquisto del castello. Tuttavia l’opposizione non ha abboccato e ha tacciato Carabelli di demagogia: «Vengono tirati in ballo i figli, come se finanziando l’acquisto del castello si mettesse in pericolo la loro incolumità, quando le motivazioni alla base della richiesta di Forza Italia sono squisitamente politiche» ha sbottato il capogruppo Ds Emiliano Cacioppo. La discussione ha preso immediatamente quota, e gli animi si sono scaldati. Mentre la Lega, che votò a favore dell’acquisto assieme all’opposizione, si chiudeva in un imbarazzato silenzio, molti esponenti di Forza Italia hanno chiesto la parola: Agrifoglio, la Morlotti, il capogruppo Colombo, nuovamente Carabelli. Gli azzurri si sono innervositi e hanno faticato a nasconderlo, i loro interventi sono diventati poco lucidi e si sono contraddetti l’un l’altro («è una scelta tecnica» ribadisce Carabelli; «si è vero, si tratta di una scelta politica» ammette la Morlotti). Un atteggiamento che ha insospettito anche chi al momento dell’acquisto di Castello Manfredi votò contro assieme a loro, come An e la lista Progetto città. Così quando si è andati alla conta Forza Italia ha incassato l’appoggio solamente dell’Udc e l’emendamento Carabelli è stato respinto per venti voti (opposizione più la Lega) a dodici, mentre i tre consiglieri di Alleanza nazionale hanno optato per l’astensione.
La maggioranza, quindi, è di nuovo divisa e l’Ulivo non perde l’occasione per girare il dito nella piaga: «Se l’attuale Governo della città non è in grado di trovare un accordo neanche in questioni semplici come questi – afferma il portavoce Alessandro Alfieri – ci chiediamo come possa prendere quelle decisioni importanti e complesse, non più rinviabili, che servono a rilanciare l’area di Varese come polo di attrazione e di sviluppo».

Per quanto riguarda le variazioni a bilancio nessuna sorpresa invece, con l’opposizione che ha votato contro e la maggioranza che ha fatto valere la forza dei numeri senza troppo preoccuparsi dell’astensione dell’unico consigliere dell’Udc, Bruno Salerno. Nel gioco del "taglia e incolla" da una voce all’altra, a beneficiare di un aumento di spesa di un certo spessore sono solo le "prestazioni di servizi per liti e atti a difesa delle ragioni del Comune" (+ 150mila euro) e la compartecipazione alle fognature A.T.O. (+ 198mila euro). A subire i tagli maggiori sono invece i servizi ausiliari per le scuole materne (- 40mila euro) e, soprattutto, il consorzio che si occupa della depurazione del lago di Varese (- 158mila euro).

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Dicembre 2004
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