Successo di pubblico per “Footloose” al teatro Apollonio
Il musical è interpretato dai ragazzi di “Amici di Maria De Filippi”. Buona prova, ma non sono mancate le lacune
A vent’anni di distanza dalla sua messa in scena cinematografica Footloose, il film di Herbert Ross che negli anni ottanta insieme a Flashdance ha fatto ballare un’ intera generazione di giovani, ritorna nella versione teatrale interpretato dai ragazzi di “Amici”.
Nei ruoli che furono di Kevin Bacon, Lori Singer e Sarah Jessica Parker troviamo oggi Leon Cino (Ren), il ballerino vincitore della passata edizione del programma, Samantha Fanatizzi (Ariel), che fra tutti si è rivelata essere l’ artista più completa e Giorgia Galassi (Rusty), cantante dalla voce potente e aggressiva.
Fedele alla versione originale nella trama, nei dialoghi e nelle musiche, Footloose è stato un successo anche per il pubblico varesino, formato per la maggior parte da giovanissimi impazienti di vedere finalmente dal vivo i loro idoli televisivi.
Nonostante la contagiosa vivacità dei protagonisti che, a onor del vero hanno dimostrato una discreta crescita artistica, lo spettacolo presenta in generale alcune lacune: dalla scenografia poco funzionale e un po’ approssimativa, ai momenti di calo energetico, forse dovuti a una ancora evidente inesperienza dei ragazzi nel “tenere” la scena (e ancora più accentuati dal pessimo impianto acustico del teatro), cosa che denota una certa mancanza di completezza. È il caso di Leon, ottimo danzatore, ma piuttosto carente nella recitazione o di Giorgia, tanto potente dal punto di vista vocale quanto scarsa nella danza. L’ impressione è che questi ragazzi, passati in un batter d’occhio da perfetti sconosciuti a star televisive, siano stati “buttati” in palcoscenico un po’ troppo frettolosamente, (saltando così passaggi fondamentali per la crescita di un artista) non perché artisticamente preparati, ma forse più per rispondere ad obblighi di natura prettamente commerciale.
Non sono però mancati attimi di grande energia e coinvolgimento, come quando Giorgia/Rusty ha sfoderato la sua grinta cantando una delle più trascinanti canzoni del film “Let’s Hear It For a Boy”, oppure la scena del ballo finale, un’ esplosione di colori e lustrini, in cui dopo le parole di Leon “C’è voluto molto per far ballare Bomont e sicuramente ci vorrà molto meno per far ballare voi”, una folla di ragazzini si è precipitata sul palco a ballare e cantare. Un successo annunciato e, come accade sempre più di frequente, senza dubbio ideato secondo abili strategie di marketing, il che è sintomatico del fatto che oggi anche il teatro obbedisce sempre più alle leggi del mercato e sempre meno a quelle dell’ arte.
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