«Chi ripianerà il debito superiore ai 100.000 euro che metterà il Comune?»
La trasformazione dell'ospedale in fondazione torna al centro della polemica. Il direttore generale Zoia, però, respinge le accuse
«Non c’è alcuna volontà di rallentare il percorso di creazione di una fondazione che gestirà l’Ospedale di Saronno, visti i tempi strettissimi con cui sta procedendo l’iter». Il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Busto Pietro Zoia non accetta il tono di critica usato dagli assessori del Comune di Saronno Annalisa Renoldi e Luciano Cairati e dai sindaci di Uboldo e Gerenzano sulla questione "fondazione": «Abbiamo, infatti, preparato uno studio di fattibilità, inviato a dicembre in Regione e presentato agli enti locali interessati, condividendo con loro la scelta di aprire un tavolo di confronto con i comuni del distretto sanitario del saronnese, e abbiamo incontrato già due volte i sindacati. Resta il fatto che vanno chiariti alcuni punti del protocollo d’intesa approvato dalla Giunta Saronnese e fatte doverose verifiche sul fronte del peso finanziario che la fondazione potrebbe avere affinché sia pienamente rispondente ai bisogni dei cittadini».
«Mi preme sottolineare che quando il primo marzo scorso è stato presentato ai sindaci del distretto saronnese lo studio di fattibilità, che sottolinea anche l’esigenza di reperire risorse finanziarie per la fondazione, i presenti (Saronno, Uboldo, Cislago e Gerenzano) hanno apprezzato il lavoro svolto e si erano dichiarati disponibili a partecipare al protocollo d’intesa previsto dall’iter procedurale. Nella riunione del 22 marzo scorso, a cui era presente anche il vicesindaco di Caronno Pertusella, invece, è emersa la richiesta che siano l’Azienda Ospedaliera e il solo Comune di Saronno a sottoscrivere il protocollo, previo ulteriore incontro con tutti i Comuni interessati per meglio approfondire le dinamiche del piano di rientro decennale, curato, su incarico della Regione, dal professor Antonello Zangrandi. Il documento esamina, fino al 2015, ricavi e costi, indicando per ogni anno di attività la perdita massima consentita. L’Azienda si è già attivata fissando un incontro l’11 di aprile. Alla fondazione potranno aderire successivamente anche altre amministrazioni».
Le perplessità emerse fino ad oggi in merito al protocollo d’intesa approvato dalla giunta di saronno e che presto approderà al Consiglio comunale riguardano innanzitutto la parte finanziaria: «Ad esempio – spiega Zoia – quello riguardante il tetto di produzione, cioè il numero di prestazioni per le quali è garantito il rimborso regionale, puntualizzazione che compete alla Regione e non all’Azienda o al Comune di Saronno. Inoltre, non viene specificato nulla a proposito di chi ripianerà una perdita eventualmente superiore a quella prevista dal piano di risanamento decennale. La domanda, dunque, è: se si verificasse uno sforamento superiore alla perdita massima consentita, chi metterà il resto della somma, visto che il Comune è disposto a contribuire per un massimo di centomila euro?»
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